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NIDA (National Institute on Drug Abuse): studio sulla clonidina

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Consumo di cocaina: clonidina, un aiuto contro le ricadute

La reattività allo stress e agli stimoli ambientali, considerata come presunta causa della ricaduta nella dipendenza, può

essere un target utile per lo sviluppo di farmaci per la prevenzione delle ricadute. E' stato osservato che nei roditori,

molecole che agiscono da agonisti alfa 2 adrenergici come la clonidina, bloccano la reintegrazione della ricerca della droga

indotta dallo stress ma non quella indotta dagli stimoli.
Un gruppo del National Institute on Drug Abuse negli Stati Uniti, ha realizzato una ricerca per testare l'effetto della

clonidina sul craving (desiderio) indotto dallo stress e dagli stimoli negli utilizzatori di cocaina. Al test hanno

partecipato 59 utilizzatori di cocaina, selezionati tra coloro che avevano assunto la droga per almeno un anno e almeno una

volta negli ultimi trenta giorni prima dell'inizio del test, soggetti sani e non sottoposti a trattamento. I pazienti sono

stati assegnati casualmente a tre gruppi che hanno ricevuto dosi di clonidina pari a 0 - 0,1 - 0,2 mg, somministrate per via

orale. Tre ore dopo la somministrazione del farmaco o del placebo, i partecipanti sono stati sottoposti a un'analisi degli

stimoli attraverso l'esposizione a coppie di immagini contenenti situazioni neutre e situazioni di stress o situazioni neutre

e immagini di droga. Dall'analisi delle risposte è emerso che i pazienti trattati con clonidina hanno ottenuto performance

migliori, dal punto di vista della resistenza agli stimoli, rispetto a quelli trattati col placebo. La clonidina è risultata

infatti efficace nel ridurre il desiderio per la cocaina indotto dallo stress e, ad alte dosi, anche a quello indotto dagli

stimoli visivi. Questi risultati, concludono gli autori dello studio, convergono con altre evidenze che suggeriscono che gli

agonisti alfa 2 adrenergici, possono prevenire la ricaduta nei consumatori di droga in condizioni di stress o in situazioni

che ricordano loro l'uso di droga, rappresentando un potenziale nuovo approccio terapeutico.