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No all'alcol in gravidanza

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NO ALL'ALCOL IN GRAVIDANZA

di Alberto Frausin

IN ITALIA più di 560mila donne all'anno diventano madri. Ma, nonostante crescano negli anni consapevolezza del rischio e comportamenti virtuosi, ancora oggi il 20% delle neomamme non rinuncia del tutto all'alcol in gravidanza.

Gravidanza e allattamento rientrano infatti in quelle specifiche circostanze e fasi della vita in cui la scelta più sicura è astenersi dal bere alcolici, anche perché la scienza non ha ancora individuato il livello di consumo al di sotto del quale si può bere senza rischi per la madre e per il bambino.

Dato che il primo passo per prendere decisioni responsabili è avere l'esatta coscienza del problema, Assobirra - l'associazione degli industriali della birra e del malto - da anni si impegna in campagne sociali per il consumo responsabile degli alcolici. Insieme con la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, infatti, ha appena lanciato ‘Se aspetti un bambino l'alcol può attendere', campagna che vuole informare le donne italiane, tramite i medici ginecologi appartenenti alla Sigo, sulle sindromi fetali alcol correlati e su come prevenirle.

QUEST'ANNO l'iniziativa e dedicata in particolar modo alle under 30: una mamma su 3 ha meno di 30 anni ed è proprio in questa fascia di età che si trovano i comportamenti meno responsabili. Per parlare alle giovani mamme con i linguaggi della nuova generazione, l'iniziativa vive soprattutto su internet: su www.beviresponsabilmente.it e www.sigo.it troveranno un video ‘da mamma a mamma' e messaggi semplici e chiari sull'importanza di non bere alcol in gravidanza e nel mese precedente al concepimento.

Oltre all'invito di rivolgersi al proprio ginecologo per avere consigli, conoscere meglio l'argomento e capire come affrontarlo. La campagna può contare anche sul sostegno di un movimento d'opinione al femminile di ben 40 madrine, tra attrici, sportive, giornaliste, blogger e chef, che hanno condiviso sui social network un loro pensiero per le future mamme. Grazie al potere virale della rete, basta un clic perché tutti contribuiscano a fare cultura su questo delicato aspetto della vita delle mamme in attesa.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)