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Norvegia: rischio overdose, l'importante � non abbandonare i trattamenti

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La Norvegia è uno dei Paesi in Europa con il più alto tasso di mortalità per overdose. Dal 1991 al 2001 si è osservato un regolare incremento di overdose fatali tra i consumatori di droga; il picco è stato raggiunto nel 2001 con 405 decessi. E' noto che la prevalenza di overdose fatali sembra essere particolarmente elevata nel periodo immediatamente successivo alla scarcerazione, questo perchè la tolleranza alla droga è diminuita o scomparsa a seguito dell'astinenza forzata.
L'obiettivo di questo studio è quello di valutare se i consumatori di droga che si sono sottoposti a terapie non farmacologiche o hanno frequentato una comunità terapeutica, una volta completato il percorso di cura, potrebbero avere lo stesso rischio elevato di overdose fatale dei tossicodipendenti usciti dal carcere. L'indagine ha coinvolto 276 consumatori di droga, accolti in 11 strutture riabilitative norvegesi dal gennaio 1998 all'agosto 1999. Durante gli ultimi 30 giorni precedenti all'ingresso nella struttura, il 73% dei soggetti ha fatto uso di eroina, il 36% di amfetamine il 54% di benzodiazepine e l'81% ha dichiarato di aver fatto uso di droga per via iniettiva. Negli otto anni successivi alla dimissione dalle strutture riabilitative, sono stati registrati 36 decessi (solo 3 donne). Da sottolineare il fatto che non si sono verificate overdose fatali tra i 22 soggetti che sono stati in trattamento per un periodo continuativo di almeno 2 anni; ne consegue che il completamento del percorso terapeutico è un elemento protettivo nei confronti del rischio di overdose. La mancanza di tolleranza agli oppiacei insieme all'abbandono del trattamento rendono la situazione molto più rischiosa. I ricercatori indicano nello studio che sarebbe auspicabile incrementare gli interventi soprattutto mirati alla prevenzione del rischio di overdose.