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Nosologia della comorbilità tra disturbi psichiatrici e dipendenza alcolica

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Nosologia della comorbilità tra disturbi psichiatrici e dipendenza alcolica

È stato osservato che una percentuale pari a circa il 5% dei pazienti affetti da dipendenza alcolica può sviluppare

transitori deliri paranoidei o allucinazioni uditive nel corso delle fasi maggiormente critiche di abuso della sostanza, che

non si limitano ai periodo di astinenza e compaiono in assenza di segni evidenti di confusione mentale. Fenomeniche analoghe,

spesso in grado di simulare alcuni sintomi positivi della schizofrenia, si osservano nella maggior parte dei pazienti che

assumono dosaggi elevati di amfetamine o di cocaina. In questi casi, per il trattamento di questi disturbi psicotici indotto

da sostanze, può essere utile ricorrere alla somministrazione di neurolettici, con la finalità di prevenire la possibile

messa in atto di comportamenti auto o eterolesivi. In questi casi tuttavia, dopo alcune settimane si può procedere all'

interruzione graduale del farmaco, senza per questo causare una riemergenza della fenomenica psicotica. Pertanto, per quanto

ad una valutazione priscopatologica trasversale queste condizioni presentino similitudini notevoli con il quadro clinico

della schizofrenia, all'osservazione longitudinale esse tuttavia se ne differenziano sostanzialmente per la tipologia del

decorso, che risulta tale da non richiedere la somministrazione a lungo temine di farmaci antispicotici.
Nella popolazione generale il rischio lifetime di ammalarsi di schizofrenia è del 1%, mentre quello per la dipendenza

alcolica oscilla tra il 5 ed il 15%. Contemporaneamente, si è visto che in circa 1/3 dei pazienti diagnosticati come

schizofrenici il quadro clinico soddisfa anche i criteri diagnostici per la dipendenza alcolica, così come che l'incidenza

per la schizofrenia individuabile tra gli alcolisti sembrerebbe essere più elevata rispetto alla popolazione generale.

Pertanto, anche se una elevata percentuale delle manifestazione psicotiche individuabili nei pazienti con dipendenza alcolica

rappresenta delle condizioni psicotiche transitorie indotte dalla sostanza, è comunque importante tenere presente che la co-

occorrenza di scozofrenia e di alcolismo ha una frequenza probabilmente più elevata rispetto a quella con cui le due singole

condizioni compaiono isolatamente.
Per spiegare la comorbidità di questi due disturbi indipendenti sono stati proposti numerosi modelli. In primo luogo si è

ipotizzato che la compromissione della capacità di giudizio degli schizofrenici, la loro tendenza all'isolamento ed i lunghi

periodi in cui essi vivono in assenza di alcun tipo di supporto sociale, possa aumentare la loro possibilità di sviluppare

comportamenti di abuso. Conseguentemente, la disponibilità di sostanze in presenza di bassi livelli di stimolazione

psicosociale potrebbe incrementare i livelli molto problematici i rischi legati all'assunzione di qualsiasi tipo di sostanze.

In secondo luogo è possibile che la dipendenza alcolica possa smascherare una vulnerabilità preesistente allo sviluppo della

psicosi, favorendo pertanto l'insorgenza del disturbo, o in epoca più precoce, o in soggetti predisposti ma che in assenza

della patologia di abuso non avrebbero evidenziato manifestazioni psicopatologiche di questo tipo. In ultimo, si è ipotizzato

che i pazienti con sintomi schizofrenici possano utilizzare gli effetti dell'alcool a scopo <<auto-terapeutico>>. A

disconferma di questa ipotesi sono tuttavia disponibili alcuni dati dai quali emerge che la maggior parte degli schizofrenici

riconosce che l'assunzione di dosaggi elevati di alcool accentua l'intensità della sintomatologia psicotica, piuttosto che

attenuarla