Notti romane e polemiche sulla movida
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Il Pigneto vuole la Ztl, l'Eur si spegne: municipi discordi sulla movida estiva
Guerra alle auto nel rione famoso per «Accattoni», mentre nel XII si vorrebbe vietare la musica oltre le 24
San Lorenzo contesta i varchi elettronici perchè hanno «ucciso» la vita notturna. Il Pigneto li chiede proprio per tutelare la movida di un quartiere che, di fatto, tende a trasformarsi in un'isola pedonale. Arriva l'Estate Romana, con il suo carico di iniziative culturali, festival teatrali, concerti e performance notturne di ogni genere, e la Capitale si prepara a fronteggiare migliaia di giovani (ma anche meno giovani) in movimento dal tramonto all'alba. Si prepara, sì. Ma in ordine sparso. Ogni Municipio, infatti, sembra voler affrontare la festosa emergenza a modo suo.
ORDINANZE ANTI ALCOL - Così se il VI Municipio cerca una sponda in Campidoglio per ottenere norme che tengano sotto controllo l'esplosione della movida estiva in un quartiere già affollato di locali molto amati dai giovani, il XII si divide (in consiglio municipale) sulla necessità di «bloccare rumori e schiamazzi notturni»: giorni fa, all'Eur sarebbe stata respinta una mozione della sinistra (all'opposizione nel governo della circoscrizione) che chiedeva di fermare alle 24 di ogni notte tutte le attività musicali. Il provvedimento, se varato, avrebbe messo in forse lo svolgimento di molte manifestazioni estive tra le quali il Gay Village nel parco delle Cascate, presso il laghetto dell'Eur. La questione resta aperta. Intanto, alla periferia Est della Capitale, il Pigneto si divide sulla richiesta di Giammarco Palmieri, minisindaco del VI: un «pacchetto» di misure contro la congestione da movida , dalle strisce blu alla Ztl, alla riedizione dell'ordinanza anti-alcol.
PARERI DISCORDI - Nel rione non tutti sono d'accordo con la linea dell'ordine. Non piace l'idea di vietare «mescita e somministrazione in vetro dopo le 2». Non piace la richiesta di sollecitare «un codice di auto-regolamentazione» ai gestori dei locali «per anticipare l'orario di chiusura». Max Terzulli, titolare con gli amici Roberta ??? e Marco Gallotta del ristorante «Primo al Pigneto», non è d'accordo con l'idea della Ztl: «E' la mossa peggiore - accusa - quando si blindano interi rioni, senza offrire alternative di trasporto pubblico efficiente ». Per Maurizio Panico, proprietario dello Yeti, «non ha senso vietare gli alcolici in bottiglia se poi gli alimentari rimangono aperti oltre le 22».
SAN LORENZO, CHIUSURE E PROTESTE - A San Lorenzo, dove molti esercenti contestanmo la Ztl notturna (almeno 4 ristoranti hanno chiuso i battenti, altri 2 si sono trasferiti), giorni fa i residenti hanno lanciato la loro protesta anti-movida: armati di scopa, hanno ripulito piazza dell' Immacolata dai residui delle notti brave. Poi hanno presidiato l' area, con un festoso pic-nic con bambini e tende all' aperto.
PROTOCOLLO PER CENTRO E TESTACCIO - Niente alcol ai minori di 16 anni, servizio di «accoglienza-sicurezza» sia all' interno che all' esterno dei locali, messaggi contro lo «sballo» e chi è alticcio sarà riaccompagnato a casa, grazie a convenzioni con i taxi e i noleggi con conducente. E0' il pacchetto notti-sicure varato nel centro storico grazie ad un accordo tra il delegato del sindaco per il Centro storico Dino Gasperini, il delegato alla Sicurezza Giorgio Ciardi e le «associazioni di pubblico spettacolo». In futuro potrebbe essere esteso a tutta la città.
Tra le nuove regole, i titolari dei locali si impegnano a vegliare e sorvegliare la clientela: l' associazione «Roma e la notte» dovrebbe garantire, a Testaccio, l'installazione di sistemi di videosorveglianza dentro e fuori dai locali notturni.
OSTIA E LE 25 DISCOTECHE - A Ostia, nel frattempo, si registra la rivolta degli abitanti contro la movida e il traffico determinati dalla presenza di ben 25 discioteche sul litorale. Un frastuono insopportabile. Musica a tutto volume che viene dai locali notturni e rumore provocato dalle auto in coda sul lungomare: le notti del fine settimana solo un calvario, accusano i residenti, che si sono rivolti alle autorità locali per chiedere una regolamentazione dei «beach party» che non obblighi i cittadini «a barricarsi dietro i doppi vetri e ad andare a dormire alle tre di notte».