Nuova proposta del Governo: test antidroga anche per medici ed infermieri
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ROMA - Non sniffate mentre siete in servizio. La sorprendente raccomandazione è contenuta in una circolare inviata ai medici
da Giuseppe De Maria, direttore sanitario dell'ospedale Santa Caterina Novella di Galatina, in provincia di Lecce. «Il
personale deve astenersi durante gli orari di lavoro dall'uso di cocaina e deve intraprendere un idoneo programma di
disintossicazione» anche in collaborazione con l'azienda. Su iniziativa del direttore generale della Asl, Guido Scoditti, il
documento è ora nelle mani della Procura.
Tutto nasce da una serie di lettere anonime fatte recapitare all'amministrazione dove si segnalano le cattive abitudini di
alcuni dipendenti in camice bianco. Ed è per pura coincidenza che proprio in questi i giorni i tecnici di alcuni ministeri
abbiano terminato di aggiornare l'elenco dei lavoratori con mansioni di rischio obbligati a sottoporsi a periodici test
antidroga. A conduttori di mezzi pubblici, piloti di treni e aerei, autisti di tir e furgoni privati, già inclusi in un
provvedimento di tre anni fa, sono stati aggiunti medici, infermieri e ostetriche. «Il nostro obiettivo era quello di
razionalizzare il sistema dei controlli per il consumo di stupefacenti da parte del personale con mansioni che richiedono il
pieno possesso di tutte le capacità», spiega Giovanni Serpelloni, capo del dipartimenti per le Politiche antidroga presso la
presidenza del Consiglio.
La nuova lista, concordata fra i tecnici di quattro ministeri Difesa, Salute, Interno e Trasporti verrà adesso proposta alla
Conferenza Stato Regioni. Si tratta di una modifica ai decreti del 2007 e 2008. Coinvolti i lavoratori che, se agiscono in
condizioni psichiche alterate dal consumo di droga, possono mettere in pericolo l'incolumità dei cittadini oltre che la
propria.
«Per quanto riguarda gli operatori sanitari - dice Serpelloni - abbiamo proposto gli esami solo per medici, infermieri e
ostetriche che hanno funzioni di assistenza ai pazienti. Non ci saranno controlli indiscriminati». Nell'elenco che ripercorre
quello per i test anti alcol sono presenti, oltre ai lavoratori dell'edilizia, i conduttori di ambulanze. I decreti prevedono
accertamenti antidroga a sorpresa una volta l'anno. In caso di positività il dipendente viene sospeso e avviato verso
percorsi di recupero e disintossicazione.
La circolare dell'ospedale di Galatina ha provocato polemiche sopratutto all'interno della stessa Asl. Il direttore generale
avrebbe gradito maggior riserbo e non ha condiviso le eclatanti modalità di intervento del collega. Il foglio con
l'intimazione a non sniffare è stato infatti affisso in bacheca. Coinvolto anche il mondo politico. Il Pdl regionale scalpita
perché magistratura e ministero della Salute dispongano un'indagine. L'Udc in un'interrogazione giudica urgente l'intervento
del presidente della Puglia e dell'assessore alla sanità.
Margherita De Bac