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News di Alcologia

Nuove bevande e "effetto reclutamento"

cufrad newsalcologia dipendenza alcol

Il 19,5% dei ragazzi dagli 11 ai 15 anni iniziano a bere alcolici, e l'8% dei giovani, tra i 16 e i 17 anni, consumano

alcolici giornalmente.
Dunque i dati ci sembrano abbastanza allarmanti, anzi incredibili
C'è da dire anche che l'Italia ha come tradizione culturale il consumo di bevande alcoliche e in particolare di vini, ma ora

si sta diffondendo l'assunzione di nuove bevande alcoliche gradevoli e molto consumate soprattutto tra i giovani.
Analizziamo ora le nuove mode tra i ragazzi rispetto al consumo di alcol.
Tra gli adolescenti è molto abituale fare il binge drinking; letteralmente significa bere per ubriacarsi e alcuni studi

americani sull'alcol dicono che il "gioco" molto pericoloso del binge drinking consiste nell'assumere 5 o più bicchieri di

fila per gli uomini e 4 o più per le donne in modo da ubriacarsi.
Le conseguenze tra gli adolescenti di questi "giochi" sono disastrose: muoiono 1400 studenti tra i 18 anni e i 24 anni,

500.000 restano feriti, più di 600.000 subiscono aggressioni e più di 700.000 aggressioni di natura sessuali.
La situazione italiana non è tra le peggiori tuttavia è preoccupante.
In Danimarca il 36% degli adolescenti si ubriaca.
Molto abituale, anche, tra gli adolescenti è bere alcolpops , si tratta di prodotti alcolici camuffati in bibite analcoliche;

i più famosi sono Campari Mixx, Bacardi Breezer e la Red Bull. I maggiori consumatori sono ragazzini tra gli 11 e i 15 anni.
Queste bevande hanno come principale obiettivo il cosiddetto "Effetto di reclutamento", nascono per cercare di reclutare

nuovi consumatori, per garantire al mercato uno sviluppo proficuo.
L'età media per iniziare a bere questo tipo di alcolici è di 13 anni; le ragazze rappresentano la percentuale più

consistente.
Negli ultimi anni il consumo di alcolpops è aumentato del 46.1%.
Un altro modo per festeggiare tra adolescenti è la moda dell'happy hour che spinge gli adolescenti a bere senza moderazione.

Letteralmente significa "ora felice"; in realtà è la forma evoluta dell'"italianissimo" aperitivo. In genere, l'happy hour è

la fascia oraria in cui i bar praticano sconti sulle bevande e spingono i giovani ad assumere bevande alcoliche in eccesso,

portandoli verso l'alcolismo.
Concludendo diciamo che le politiche dei prezzi bassi e del bere fanno bene ai commercianti ma sono molto deleterie per la

salute, che è la cosa più importante.
Ci hanno stupito molto i dati che abbiamo analizzato nel libro di Valsecchi perché abbiamo scoperto che molti ragazzi

iniziano a bere a età molto giovane.
Noi non ci sentiamo coinvolti in questo argomento perché ci sembra incredibile, ma se indagassimo troveremo anche qualcuno

della nostra scuola che ha iniziato ad usare l'alcol.
Poiché molti di noi prenderanno il patentino dovranno affrontare sulle strade il problema dell'alcol; secondo noi si

dovrebbero imporre leggi più severe su questo argomento. Inoltre pensiamo che potrebbe essere utile se la scuola organizzasse

degli incontri con esperti in modo da informare e convincere i giovani che bevono a capire che ubriacarsi rovina solo la

salute.