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Gbl, solvente chimico dagli effetti devastanti
Nasce per uso industriale, come solvente chimico per produrre plastiche e pesticidi. Poi si diffonde nelle discoteche inglesi, le prime a

scontrarsi col fenomeno. Da lì, Internet ha fatto il resto. Inodore e insapore, il Gbl ha effetti simili all'ecstasy, provoca euforia e stati

di allucinazione, ed è uno dei capofila delle droghe sintetiche che stanno invadendo il mercato, anche in Italia. Il suo nome scientifico è

gamma buttiro-lattone. Detto anche ecstasy liquida, il Gbl è conosciuto soprattutto come «droga dello stupro». Viene utilizzato infatti per

stordire le vittime di violenze sessuali. Gli aggressori lo sciolgono in una bevanda facendola bere a loro insaputa. A quel punto è tutto più

semplice: la donna, pur restando cosciente, è totalmente incapace di reagire e, successivamente, fa molta fatica a ricordare cosa è successo.
DANNI COLLATERALI - L'effetto del solvente è devastante. Provoca euforia e stati di allucinazione, ma può causare fortissimi problemi

respiratori e sonnolenza improvvisa. Agisce dopo circa 10-20 minuti, a seconda del grado di diluizione della sostanza, compromettendo la

memoria e l'orientamento fino anche a tre ore. La dose più diffusa è di 1,2 millilitri, già deleteria per gli effetti collaterali sull'

organismo, ma più alto è il dosaggio, più probabilmente si soffrirà di nausea, vomito e capogiri. E poi mal di testa, stati confusionali,

difficoltà respiratorie e disturbi della memoria si manifestano sempre in caso di dosaggi molto elevati, fino ad arrivare alle convulsioni,

spasmi muscolari incontrollabili. Una dose eccessiva - poco più alta della dose «da sballo» - può portare al coma ed alla morte, soprattutto

se mescolata all'assunzione di sostanze alcoliche.
Il mattino dopo l'assunzione, si hanno gli effetti di un dopo sbronza, con senso di vertigine, nausea, confusione mentale e la totale assenza

di ricordi che riguardano il periodo d'effetto della droga.
DIFFUSIONE - Come tutte le droghe e le sostanze illegali, il Gbl si acquista sul mercato nero e naturalmente su Internet. Anche se si corrono

pericoli fortissimi, i link che portano ai negozi virtuali non mancano. Qualcuno dopo pochi mesi chiude, altri cambiano piattaforma.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)