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Nuovi modelli di assistenza per i tossicodipendenti: precisazioni della SITD

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Comunicato Stampa


In merito al comunicato stampa diffuso dalla Fondazione CHARTA relativo al Convegno "Possibili percorsi e scenari di cura nell'ambito delle Dipendenze", svoltosi a Roma presso il Senato della Repubblica, il 20 Novembre u.s., la SITD ritiene indispensabili alcune precisazioni di carattere formale e sostanziale.

• La partecipazione di SITD all'evento. Dal punto di vista formale, l'evento è stato ideato e organizzato dalla Fondazione CHARTA e dall'Associazione Parlamentare per la tutela e la promozione del diritto alla prevenzione. Alla SITD, nella persona del suo Presidente, Prof. Icro Maremmani, è stato chiesto di relazionare sul tema "I modelli di cura delle tossicodipendenze nel mondo". Il comunicato stampa finale è stato autonomamente preparato dai promotori del convegno e non è stato in alcun modo concordato e condiviso con il Prof. Maremmani; ne deriva, pertanto, che la SITD non ha inteso "lanciare" alcuna "proposta", ma si è limitata alla mera partecipazione all'evento.


• La proposta. Per quanto attiene al merito della suddetta "proposta" elaborata dalla Fondazione CHARTA, ovvero dell'ipotesi di suddivisione in due distinte fasce dei pazienti eroinomani in base alla gravità della patologia, con relativo doppio canale di somministrazione dei farmaci agonisti, la SITD ritiene tale impostazione non supportata da alcuna evidenza scientifica o di best practice validata. L'orientamento della nostra Società in tema di diagnosi, individuazione del trattamento e, in particolare, prescrizione dei farmaci, agonisti e non, si basa esclusivamente sui solidi criteri della Evidence Based Medicine (EBM), delle Linee-Guida internazionali (quelle dell'OMS del 2009, ad esempio) e delle periodiche revisioni Cochrane.


• Il coinvolgimento dei MMG. Per quanto si riferisce al coinvolgimento del Medico di Medicina Generale (MMG) nella gestione clinica del paziente dipendente, la posizione della SITD, in quanto società scientifica formata da "cultori della materia", è assolutamente favorevole all'integrazione di tale figura nel sistema di cura e nella rete territoriale istituita in Italia con la Legge 309/90. Tale sistema ha nel Dipartimento delle Dipendenze Patologiche (DDP) - ovvero nel centro specialistico pubblico (SerT), integrato con il privato sociale accreditato - il fulcro centrale rispetto alla gestione e conduzione dei percorsi di diagnosi, cura e reinserimento sociale di persone con problemi di dipendenza. Esperienze di integrazione e collaborazione con i MMG sono d'altra parte già in atto, spaziando della gestione congiunta delle problematiche internistiche agli aspetti relativi al miglioramento complessivo della salute e della qualità della vita del paziente tossicodipendente. Tali collaborazioni possono essere ulteriormente e fruttuosamente sviluppate anche sul piano del trattamento farmacologico, a condizione che sia lasciata ampia possibilità di scelta, sia al MMG che al paziente, di intraprendere il percorso di cura in modo che questo risulti adeguato e coerente con i bisogni rilevati in ogni situazione individuale. Per i MMG che intendano occuparsi, in modo particolare, dei problemi del trattamento delle dipendenze sarà necessario acquisire un'adeguata e specifica formazione clinica, a cominciare da regolari corsi di insegnamento durante la facoltà di medicina e attraverso corsi post-laurea di qualificazione, accreditati presso strutture specialistiche, non certamente finalizzati alla gestione separata da parte di due soggetti distinti, ma ad una costante collaborazione basata sul rispettoso riconoscimento e scambio di reciproche competenze.


Roma, 26 Novembre 2012

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)