«Obiettivo prevenzione a scuola e in famiglia»
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SONDRIO - TRA GLI OBIETTIVI PRIMARI dell'Osservatorio territoriale droga e tossicodipendenze c'è certamente lo studio di nuovi metodi di prevenzione. Infatti, i cambiamenti dei fenomeni d'uso e dipendenza sia da sostanze illecite che lecite rendono necessario mettere in atto nuove strategie di osservazione per meglio orientare l'azione di programmazione degli interventi.
«L'uso e abuso di droghe e alcol sempre più si configura come un problema a forte impronta sociale - spiega Massimo Tarantola, direttore del Dipartimento dipendenze dell'Asl di Sondrio - che interessa trasversalmente diverse fasce di popolazione. I consumatori oggi non sono più unicamente identificabili all'interno di categorie legate alla marginalità e all'esclusione. Gli attuali servizi intercettano una parte dei bisogni. Permane e cresce una vasta area di uso/abuso non in contatto con i servizi che deve essere indagata e per la quale vanno individuate possibilità di risposta. Nel corso del 2008 la programmazione regionale e aziendale nel settore delle dipendenze ha dato continuità ad un articolato percorso di riqualificazione e potenziamento del settore. La definizione di linee guida di intervento preventivo dedicate ad adolescenti e pre-adolescenti, sulla base delle linee guida del National Istitute on Drug Abuse statunitense, adattate alla nostra realtà, e la costituzione di una rete regionale di prevenzione per l'attivazione e la valutazione degli interventi preventivi e per l'attuazione delle linee guida, sono punti fermi da cui partire per costruire una più attuale ed efficace strategia di contrasto alla droga, specie nei giovanissimi».
E NEL RAPPORTO 2008 DELL'OSSERVATORIO un intero capitolo è appunto incentrato sulla prevenzione, soprattutto attuata a scuola e in famiglia, ma anche in contesti ricreazionali e tra gruppi a rischio. Sul fronte della scuola, nel corso dell'anno scolastico 2006/2007, ad esempio, in diverse scuole superiori provinciali sono stati avviate indagini attraverso l'utilizzo di un questionario compilato a cura dei dirigenti scolastici. Gli istituti hanno anche attivato da uno a 8 progetti di prevenzione.
«In tutti gli istituti provinciali esiste inoltre un regolamento interno che disciplina i comportamenti in materia di tabacco e alcol - si legge nel documento redatto dall'Osservatorio -. Nel 66,7% delle scuole sono state organizzate giornate di studio dedicate interamente alla prevenzione delle droghe, nel 98% a quella del doping e nel 23% sul tema del gioco d'azzardo patologico. La totalità degli istituti prevede l'intervento di esperti esterni».
Attività di prevenzione sono state messe in atto anche dall'Osservatorio stesso, che , in accordo con la Regione Lombardia, ha promosso e realizzato un progetto di ricerca/intervento per approfondire le conoscenze locali del territorio sul problema dell'uso di alcol e sostanze psicotrope tra i giovani, avviare un discorso aperto e partecipato con i diversi protagonisti del fenomeno e delineare i profili delle relazioni tra di loro. Il progetto ha quindi coinvolto non solo giovani, ma anche genitori, insegnanti, allenatori, forze dell'ordine e operatori. Sono stati loro i protagonisti di una quarantina di «focus group» di due ore e mezza, metodo che prevede una discussione all'interno di piccoli gruppi, per un confronto e un dialogo aperto sul tema, che ha permesso di cominciare a delineare un quadro completo della situazione.
Susanna Zambon