Ohio State University: ruolo dei metaboliti reattivi nello sviluppo della dipendenza da droghe
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Nuove ipotesi: ruolo dei metaboliti reattivi nello sviluppo della dipendenza da droghe
La dipendenza da droghe rappresenta un grave problema mondiale. Gli stimolanti così come le sostanze che deprimono il sistema nervoso
centrale hanno la capacità di indurre una dipendenza chimica con un grave impatto sul comportamento dell'uomo.
Il meccanismo attraverso il quale diverse sostanze chimiche producono uno stato di dipendenza e le variazioni che si osservano da individuo
ad individuo, sono argomenti di dibattito scientifico che aprono la via a varie ipotesi.
Andrew Soloway e Popat Patil della Ohio State University negli Stati Uniti, hanno analizzato il problema concentrandosi sull'ipotesi secondo
la quale, una volta che una droga raggiunge i recettori nel cervello per svolgere la sua azione, possa andare incontro a metabolismo con la
formazione di derivati "reattivi". Questi derivati si legherebbero in modo forte e irreversibile con il recettore stesso, portando a delle
modifiche strutturali. I ricercatori sono partiti dall'osservare che la maggior parte degli studi sul metabolismo delle droghe sono basati su
quei prodotti finali che vengono poi eliminati dall'organismo. Si tratta di molecole stabili e spesso inattive. Tuttavia queste si formano
attraverso una serie di trasformazioni chimiche intermedie che possono dar luogo a delle specie chimiche transienti, quindi difficilmente
individuabili nell'organismo, che potrebbero essere estremamente reattive sia chimicamente che biologicamente. Queste trasformazioni, se
prodotte durante l'interazione droga-recettore, possono alterare i recettori stessi e diminuirne la quantità disponibile in seguito ad un uso
cronico di droga. Questo condurrebbe ad un aumento della sintesi di nuovi recettori e ad alterazioni della trasmissione sinaptica con
conseguente instaurarsi della dipendenza e del consolidamento della memoria della gratificazione ottenuta dall'assunzione di droga.
Secondo gli autori dello studio pubblicato sulla rivista Medical Hypotheses, la possibilità che si formino dei legami irreversibili tra
potenziali derivati metabolici reattivi della morfina, cocaina, metamfetamina o nicotina (derivati del tipo N-idrossi e N-formil) con i
rispettivi recettori, potrebbero compromettere la trasmissione sinaptica glutaminergica e/o dopaminergica. Ipotesi che necessitano tuttavia
di approfondimenti ma che offrono spunti di studio e dibattito futuri.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)