Ohio State University: ruolo dell'associazionismo nella prevenzione dei comportamenti a rischio fra gli adolescenti
Ohio State University: ruolo dell'associazionismo nella prevenzione dei comportamenti a rischio fra gli adolescenti
fonte: Ohio State University
L'appartenenza ad associazioni e gruppi sportivi contribuisce a rafforzare l'identità personale di bambini e adolescenti,
tenendoli lontani da comportamenti a rischio. Lo sostiene uno studio dell'Ohio State University, condotto dalla dottoressa
Dawn Anderson-Butcher intervistando un campione di 300 bambini di 9 - 16 anni. Circa tre quarti dei bambini appartengono ad
un'associazione locale (Boys and Girls Clubs of America), mentre gli altri vivono nella comunità circostante. I bambini hanno
risposto a un questionario sul rapporto con la famiglia, i vicini, la scuola, sulla propria identità e sull'autostima, sul
rendimento scolastico e sulla percezione di rinforzi positivi dalla comunità in cui vivono. È stato inoltre analizzato il
coinvolgimento in comportamenti a rischio, inteso come uso di alcol, sigarette, marijuana, risultati scolastici negativi e
frequentazione di bande giovanili. Questi dati sono stati analizzati considerando anche la frequenza di partecipazione
all'associazione negli ultimi sei mesi. Lo studio ha evidenziato come maggiore è la partecipazione e più forte è l'identità
individuale dei bambini. La partecipazione a tali associazioni aumenta le competenze sociali così come la percezione di "fare
bene" attraverso i rinforzi positivi e il consenso da parte della comunità. I bambini che hanno sperimentato questi rinforzi
positivi mostrano una ridotta probabilità di assumere comportamenti a rischio. Infatti, concludono gli autori, il
rafforzamento della percezione di sé riduce la vulnerabilità degli adolescenti alle influenze negative e la possibilità di
sperimentare alcol, tabacco e altre droghe.
Anderson-Butcher D. and Casha S.J. Participation in Boys & Girls Clubs, vulnerability, and problem behaviors, Children and
Youth Services Review, May 2010, Volume 32 (5): 672-678