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Olbia: operai post-etilici, al lavoro per evitare processi e condanne

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Automobilisti e alcol: il carcere si evita a colpi di piccone
OLBIA. Giardinieri, guardiani, spazzini. Operai post etilici. Per gli automobilisti con la birra facile e l'alcol test alle stelle c'è una

strada alternativa alla gimcana tra tribunali e carte bollate. Perché forse molti guidatori ad alta gradazione non sanno che sfondare la

soglia di 0,8 grammi di alcol in un litro di sangue porta a una denuncia penale e si arriva anche alla confisca definitiva della macchina.

Con un vero processo e una reale condanna al carcere, fino a un anno. Ora c'è la possibilità di evitare il lungo processo o una multa da

oltre 15mila euro. La pena può essere convertita in lavori socialmente utili. Tutto nasce grazie a un accordo tra Comune e ministero della

Giustizia. «La pena pecuniaria e il carcere possono venire commutate in lavori per la comunità - spiega il comandante della polizia locale,

Gianni Serra -. Da questo percorso sono escluse le persone che sotto l'effetto di alcol o droga hanno causato un incidente. Questo accordo

permetterà alla polizia locale e alla protezione civile di poter gestire questi volontari in attività a favore della collettività che saranno

inquadrate in base alle propensioni individuali». Difficile pensare che il direttore di banca possa avere una naturale propensione a fare il

giardiniere, ma potrebbe avere un futuro, espiativo, come guardiano del museo. «La norma prevede che il lavoro di pubblica utilità abbia una

durata corrispondente a quella della sanzione detentiva - continua Serra -. Un calcolo che prevede che un giorno di lavoro di pubblica

utilità corrisponda a 250 euro di pena. La legge precisa che in caso di svolgimento positivo del lavoro di pubblica utilità, il giudice fissi

una nuova udienza e dichiari estinto il reato, disponga la riduzione alla metà della sanzione della sospensione della patente e revochi la

confisca del veicolo sequestrato». Ma non si può abusare di questo beneficio. «Il lavoro di pubblica utilità può sostituire la pena per non

più di una volta - chiarisce Serra -. Questa disposizione non si applica se il conducente in stato di alterazione psico-fisica provoca un

incidente. Con questa convenzione il Comune si impegna a inserire ogni tre mesi quattro persone in specifici programmi di lavori utili.

Spetterà al giudice indicare, nel provvedimento di condanna, il tipo e la durata del lavoro di pubblica utilità». Ma il comandante non usa

solo il bastone. «Abbiamo visto dai dati sulla sicurezza stradale che in città c'è un maggiore rispetto delle regole rispetto al passato -

conclude Serra -, ma i controlli si faranno anche e in particolare nei fine settimana e nei luoghi in cui si concentrano i giovani.

All'uscita dei locali».