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Omicidio stradale: battaglia in Parlamento

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Omicidio stradale: battaglia in Parlamento
La commissione Trasporti alla Camera ha esaminato obiezioni e repliche alla possibile Legge sull'Omicidio stradale


Nove maggio 2012: ecco una data fondamentale per il Disegno di legge sull'Omicidio stradale che mira a inasprire le pene per chi causa incidenti mortali in stato alterato da alcol o droga. Alla Camera, infatti, s'è tenuta l'audizione di varie associazioni di vittime della strada, fra le quali quella di Lorenzo Guarnieri, che ha presentato una proposta di Legge popolare su quel nuovo reato. Una raffica di obiezioni e repliche, su una materia scottante.


COLPOSO
In particolare, chi è contrario all'Omicidio stradale ha obiettato che già esistono norme per punire chi provoca sinistri gravi in condizioni alterate. La risposta? Attualmente, l'articolo 589 del Codice penale parla di omicidio colposo (dovuto a imperizia, imprudenza), con pene da 2 a 10 anni. Grosso modo come il furto pluriaggravato (per esempio, il borseggio in un autobus). La "proporzionalità" della pena non pare rispettata e le pene effettive decise dai giudici per chi uccide in auto sono intorno ai due anni: due ottimi motivi per introdurre l'Omicidio stradale, chi si avvicina a quello doloso, commesso volontariamente.


IL DOLO EVENTUALE
Altro argomento di battaglia in Parlamento: già esiste il dolo eventuale. Ossia chi causa un grave incidente in stato alterato sa, al momento di mettersi al volante, che corre seri rischi di provocare un sinistro, e va quindi punito con severità. Risposta: in realtà, se contiamo il numero stimato di 25.394 omicidi in auto nel periodo 2001-2010, c'è stato solo un caso nel quale il dolo eventuale è stato applicato.


I TRE OMICIDI
In commissione Trasporti hanno inoltre obiettato che, nel Codice penale, gli omicidi siano già classificati come volontario, preterintenzionale (conseguenza di un'azione violenta, senza volontà di uccidere) e colposo. Ma, ecco la replica, le Leggi devono cambiare adeguandosi ai tempi. Esisteva per esempio il "delitto d'onore", che fu abrogato nel 1981. E non è neppure vero che, introducendo l'Omicidio stradale, si debbano poi creare altri reati simili, perché il primo è prevalente da un punto di vista numerico: 2.500, contro 600 omicidi volontari con arma da fuoco o da taglio e 33 morti per incidenti di caccia all'anno. Dei 1.170 morti sul lavoro del 2011, 507 sono avvenuti in itinere, per violenza stradale.


QUANTI RISCHI
Ma c'è proprio il dolo, la volontà di uccidere, guidando ubriachi o drogati? Questa un'altra obiezione. Risposta: chi si mette al volante con un tasso superiore a 1,5 grammi di alcol per litro di sangue (solo oltre questa soglia scatterebbe l'Omicidio stradale) accetta un rischio di provocare uno scontro 380 volte superiore a quello di un guidatore sobrio. I profili del "dolo" sono senza dubbio spesso presenti.


DIVISIONI
Il guaio è che, proprio fra chi è favorevole all'Omicidio stradale, ci sono forti divisioni. Il sito omicidiostradale.it indica che è stata superata la soglia di 59.000 firme per la proposta di legge popolare a favore dell'Omicidio stradale: un'idea dell'Associazione Lorenzo Guarnieri. In parallelo, in Parlamento, c'è un Disegno di legge sull'Omicidio stradale presentato dall'Associazione vittime della strada, un po' diverso dalla precedente proposta. E c'è pure chi punta ad aggravare l'omicidio colposo già esistente. Con la fine della legislatura che si avvicina, sono divisioni che potrebbero impedire l'approvazione del nuovo reato in Parlamento. Peccato, sarebbe un'occasione persa.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)