Omicidio stradale: com'è nata l'idea, il suo percorso e cosa contiene
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Omicidio stradale. Facciamo il punto su com’è nata l'idea, il suo percorso e cosa contiene
Volevamo provare a raccontare com’è nata l’idea e qual è il nostro punto di vista riguardo l’omicidio stradale. Nel dicembre 2010 durante
quello che sarebbe stato il 18 esimo compleanno di Lorenzo, Matteo Renzi, Sindaco di Firenze, ascoltando i ragazzi amici di Lorenzo indignati
perché lo Stato tollerava che chi aveva ucciso il loro migliore amico non fosse sottoposto a nessuna pena, suggerì l’idea di cambiare la
legge con una proposta d’iniziativa popolare. Il giorno dopo questo passò come notizia sui giornali nazionali e l’ASAPS creò il nome
“omicidio stradale”. Nei primi 5 mesi del 2010 lavorammo per preparare una “proposta di legge” con la Polizia Municipale di Firenze (il C.te
Antonella Manzione), l’ASAPS con Giordano Biserni e Lorenzo Borselli e altri magistrati che non volevano però essere citati, L’associazione
Gabriele Borgogni (Valentina e l’avvocato Annalisa Parenti) e un iniziale supporto dell’avvocato Piccioni dell’ACI Firenze.
Registrammo attraverso Asaps il dominio www.omicidiostradale.it e, come Associazione Lorenzo Guarnieri, creammo il sito ufficiale per
raccogliere le firme. Con Asaps abbiamo lavorato sia sulla comunicazione (il nome, i quattro punti distintivi della proposta, il sito web)
sia sulla comparazione a livello internazionale delle varie legislazioni.
Mentre stavamo raccogliendo consensi, abbiamo incontrato l’onorevole Valducci al quale abbiamo fornito molto materiale (incluso la
legislazione Inglese, la comparazione con altri paesi, il nostro testo, pareri legali autorevoli quali quelli del Prof. Carlo Federico Grosso
sulla fattibilità della legge). Valducci ha incluso molti dei nostri input nella proposta 4662 di legge delega che è quella ad oggi
calendarizzata in discussione alla Commissione trasporti.
Anche se ci sono tante proposte di legge depositate su questo tipo di argomento, ad oggi nessuna era stata portata in discussione e penso che senza le 57.000 firme non ci sarebbe arrivata con questa forza.
Tantissime associazioni di tutta Italia ci hanno aiutato in questa raccolta con passione (non cito nessuno altrimenti mi dimentico di
qualcuno – v’invito ad andare nel web www.omicidiostradale.it per leggerle). Per dovere di cronaca, senza nessuna polemica, l’AIFVS non si è schierata con noi ma ha rivendicato sin dal primo momento che esisteva una loro proposta (che giaceva inascoltata in Parlamento da tempo) e che quella doveva essere il punto di partenza.
Durante il percorso la giornalista Barbara Benedettelli e tante mamme coraggio hanno dato uno stimolo importante con le pubblicazioni a
pagamento sulle pagine del Corriere della Sera e del Giorno supportate anche da molti personaggi famosi.
Adesso siamo al 3 marzo 2012 con poco di pratico in mano, ma con una maggiore consapevolezza da parte di tutti che le cose vanno cambiate e un atto formale che è un’audizione di Ministri di fronte a una commissione su qualcosa di scritto.
La distanza che ci separa dall’Inghilterra paese che riteniamo “faro” nella sicurezza stradale è di venti anni e non avevamo certo la
presunzione, quando abbiamo iniziato questo cammino di colmarlo in un anno. Per questo siamo contenti dei passi in avanti fatti.
Entrando nel merito della proposta, è capitato più volte di venire criticati (anche se devo dire tante mamme come Elisabetta ed Erina hanno
capito perfettamente il principio) per non aver incluso nella nostra proposta di legge altre violazioni oltre la guida sotto l’effetto di
alcol e droga.
Vogliamo pertanto spiegare il ragionamento che abbiamo fatto per arrivare alla nostra proposta di legge (che considera omicidio stradale solo quello in presenza di guida in stato di ebrezza o sotto l’effetto di stupefacenti) sperando così di chiarire la nostra posizione.
Siamo stati da sempre consapevoli che qualunque cosa avremmo fatto non sarebbe stata per Lorenzo. L'articolo 25 della Costituzione sancisce l'irretroattività della legge in ambito penale: nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso.
Siamo anche sempre stati convinti che la giustizia Italiana non funzioni: i reati al patrimonio sono puniti molto di più dei reati alla
persona e il nostro codice di procedura penale tutela molto di più gli imputati che le vittime. Una legge sola può migliorare ma non cambiare
un sistema ormai quasi alla paralisi.
Qualunque legge da noi scritta sarebbe comunque dovuta passare da una discussione in più commissioni e in Parlamento. Sicuramente sarebbe stata soggetta a modifiche. Per questo non abbiamo mai pensato di scrivere le “legge” perfetta (e non ne saremmo stati certo capaci). In altri termini volevamo fare qualcosa di semplice e farlo rapidamente per far partire la discussione al più presto nei luoghi delegati a questo. Nel farla semplice, per la giustizia Italiana, abbiamo pensato a dei criteri oggettivi come quelli dell’alcol e della droga (misurabili con test).
Ci siamo anche detti che, mentre nella legislazione attuale la guida sotto l’effetto di alcol e droga è specificatamente prevista come
colposa (art 589 comma 3) nulla vieta al giudice di applicare in caso di guida spericolata (contromano in autostrada, 130 all’ora in centro
abitato) il dolo eventuale (art 575 omicidio volontario). Avevamo bisogno di un livello intermedio fra i due omicidi (il colposo e il
volontario.)
Per le pene ci siamo ispirati alla legislazione inglese:
La guida in stato di ebrezza o drogati (D700 - Section 3A of the Road Traffic Act 1988 creates the offence of causing death by careless
driving whilst under the influence of drink or drugs, or failing to provide a specimen); punita con pena massima di 14 anni – arresto
immediato. Affrontare la guida in stato di ebrezza/droga copre almeno un terzo almeno degli scontri gravi (i rilevatori non riportano
correttamente le cause) e adesso non è considerata così grave dalla legislazione Italiana. Una legge apposita coprirebbe quindi tanti casi di
omicidio.
In sintesi abbiamo ritenuto che questa “proposta di legge” avesse un forte valore simbolico per “alzare” l’attenzione nei tribunali sui
futuri crimini stradali di qualunque tipo essi saranno.
Detto questo non sappiamo se il percorso da noi scelto porterà ad una legge. Se legge sarà, questa legge potrà essere diversa dalla nostra
proposta (il parlamento potrebbe decidere di includere i casi di velocità doppia di quella consentita e il contromano). infine sarebbe
importante fare un bel primo passo: togliere l’aggettivo colposo che lo rende omicidio di serie C, alzare le pene e ritirare per sempre la
patente a chi uccide. Secondo noi per il nostro paese sarebbe un bel salto di civiltà. Chi ha poi un'idea pratica e realizzabile per
accelerare o cambiare in meglio e vuole portarla avanti non solo può farlo ma avrà il nostro sostegno.
Stefano e Stefania Guarnieri
da omicidiostradale.it
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)