Organizzazione modiale della sanità: Strategies to reduce the harmful use of alcohol, 2010
Organizzazione modiale della sanità: Strategies to reduce the harmful use of alcohol, 2010
di Emanuele Scafato
Dopo decenni di discussioni e un lungo processo di consultazione e di creazione di consenso, i Paesi afferenti all' Assemblea
mondiale della sanità, riunita nella sede di Ginevra dell'Organizzazione mondiale della sanità, hanno adottato la prima
Strategia globale per ridurre l'uso rischioso di alcol.
L'Oms stima che l'alcol causi 2,5 milioni di morti l'anno, 320 mila tra i 15 e i 29 anni, nel mondo il 3,8 per cento di tutte
le morti sono attribuibili all'alcol, in Europa sono il doppio, con un sempre più evidente impatto su patologie importanti
come il cancro, le patologie vascolari, quelle epatiche. Le ricadute nei giovani, invece, si fanno sentire soprattutto
relativamente a incidenti stradali, suicidi e uso della violenza.
Il principio della responsabilità
L'alcol è il terzo fattore di rischio importante per morti premature e disabilità nel mondo, il secondo in Europa, che si
contraddistingue come l'area con i più elevati consumi alcolici e il più elevato impatto registrato su scala mondiale in
termini di disabilità, mortalità prematura e malattia.
Attraverso alcuni principi guida la strategia sollecita una attenta valutazione delle opzioni che le politiche di prevenzione
e di controllo sull'alcol devono considerare per superare le barriere che impediscono l'esercizio del diritto della persona a
vivere in un ambiente protetto dalle conseguenze negative dell'alcol. Si tratta di un invito alla responsabilità, che
sintetizza l'approccio da perseguire nel breve, medio e lungo termine: responsabilità dell'individuo, della famiglia, ma
anche responsabilità etica delle imprese, del mondo della produzione, della distribuzione, del marketing e delle stesse
istituzioni.
La strategia sollecita l'adozione delle buone pratiche basate sull'evidenza e sull'efficacia proposte nel manuale "Handbook
for action to reduce alcohol-related harm" rivolto ai policy maker, alla cui stesura ha contribuito il Centro
Oms per la promozione della salute e la ricerca sull'alcol, identificando le azioni efficienti che costituiscono la cornice
legale e scientifica della strategia mondiale per la riduzione del consumo nocivo di alcol".
Responsabilità grave, ma anche incremento della consapevolezza e catalizzazione dell'azione comunitaria orientate a
tutelare, in particolare, bambini, adolescenti, donne e adulti che scelgono di non consumare alcolici.
Le azioni prioritarie
Dieci aree di azione evidenziano le priorità da perseguire attraverso convinte opzioni politiche e interventi che ribadiscono
le evidenze scientifiche disponibili. Nella strategia si sottolinea, ad esempio, che vi è una forte evidenza che un basso
limite per la concentrazione di alcol nel sangue (0,02-0,05 per cento) riduce efficacemente gli incidenti stradali dovuti
all'abuso di alcol. Inoltre si pone l'accento sull'opportunità di rendere l'alcol meno abbordabilefissando un prezzo minimo
per unità di alcol: ciò influirebbe notevolmente sia sulla riduzione del consumo sia sui danni alcol correlati.
La strategia consta di ventiquattro pagine dense di indicazione relative in parte anche alle misure legislative e alle
politiche di controllo da adottare, il cui obiettivo è contrastare i fattori che favoriscono il rischio e proteggere i minori
dagli effetti negativi di una società in cui l'alcol, oltre a possedere un valore di consumo, ha assunto anche un valore di
uso associato agli effetti che produce sull'individuo.
Le ricadute sociali del consumo nocivo di alcol
Le conseguenze negative dell'uso rischioso e nocivo di alcol si registrano anche a bassi livelli di consumo rappresentano un
peso per le famiglie, le società e impattano sui sistemi sociali e sanitari. Si tratta di un fenomeno la cui gravità richiede
un forte sostegno finanziario alla prevenzione e un investimento reale nella ricerca e nel monitoraggio, per contrastare gli
enormi investimenti che il mondo della produzione destina al marketing delle bevande alcoliche e che supera di 160 volte
quello oggi destinato alla prevenzione e alla tutela dal rischio alcol correlato.
Anziani e minori sono le categorie più vulnerabili e più esposte al danno alcol correlato. La strategia questo proposito
richiede un serio e strutturato approccio rivolto alla identificazione precoce e all'intervento attraverso strumenti, come
l'Audit che Centro Oms, Osservatorio nazionale alcol del Cnesps, in collaborazione con la Società italiana di
alcologia, hanno da anni contribuito a validare anche in Italia.
Oggi più che mai, è indispensabile integrare questi strumenti nella pratica clinica e ambulatoriale quotidiana, attraverso
una formazione del personale sanitario - oggi carente - sulla base dei riscontri fatti a livello europeo, con la speranza che
la sensibilità e la cultura della prevenzione del rischio e del danno prevalga su quella della cura tardiva della dipendenza
e che si affermi nell'interesse della collettività
Il Centro Oms per la promozione della salute e la ricerca sull'alcol dell'ISS per il prossimo triennio collabora al
monitoraggio internazionale dell'implementazione delle politiche alcologiche che deriveranno dall'adozione della strategia e
ha l'incarico di coordinare la definizione del prossimo Piano d'azione europeo sull'alcol. Il piano partirà nel corso della
riunione delle 53 National Counterparts afferenti alla Regione europea dell'OMS, prevista a Madrid nei giorni 14-16 giugno,
2010 sotto l'egida della presidenza spagnola dell'Unione europea.