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Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna: attenzione allo stile di vita

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Donne e stili di vita: bene la teoria, da migliorare la pratica

Preparate sulla teoria, poco coerenti nella pratica. È questo il quadro, non proprio idilliaco, del rapporto tra donne e

stile di vita.
Lo scenario è emerso dall'indagine condotta da O.N.Da (Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna) su un campione di

1006 donne italiane di età compresa fra i 20 e i 60 anni e di varia estrazione socio-cultural
Delle tre categorie di donne identificate (‘sapienti', ‘selettive' e ‘monotematiche') solo le prime (il 28%) sono consapevoli

che la sola alimentazione non basta e che occorre praticare costante attività fisica, bere almeno due litri d'acqua al

giorno, eliminare il fumo e ridurre l'alcol, mentre le donne delle altre due categorie pensano che sia sufficiente solo uno

di questi comportamenti.
Pelle (60%) e intestino (38%) sono le parti del corpo cui le donne prestano maggiore attenzione. Ma l'organo che crea più

problemi è proprio l'intestino (31%). Bassa resta la percentuale di donne (27%) che mette in atto comportamenti corretti che

ne favoriscano il mantenimento in salute. Solo quando diventa un ‘problema' si rivolgono a fonti più autorevoli: il medico di

famiglia (60%), il farmacista (27%) e, inaspettatamente in coda, il dietista o il nutrizionista (2%).
"Dai dati, spiega l'assessore alla salute del Comune di Milano Giampaolo Landi, emerge che donne appaiono mediamente più

consapevoli, corrette e costanti nei ‘buoni' comportamenti. Questo è già un ottimo risultato, anche se, come spesso accade

nelle grandi città, si paga un prezzo maggiore allo stress".
"A prima vista, spiega Francesca Merzagora, presidente di O.N.Da, le donne sembrano ben informate nei confronti di un

corretto stile di vita, e molte (il 71%) sono anche convinte di esserlo. Ma ad uno sguardo più approfondito emerge una

conoscenza piuttosto frammentaria e forse un po' superficiale. Il bombardamento di informazioni cui sono sottoposte su questi

temi non ha apportato particolari benefici alla loro conoscenza. Questo ci porterà in futuro ad approfondire maggiormente

tematiche relative agli stili di vita ed a proporre azioni e soluzioni informative adeguate ed adatte alle donne italiane".
I risultati emersi dall'indagine di O.N.Da, spiega Giuseppe Fatati, presidente della Fondazione ADI, dimostrano quanto sia

importante la scelta di sostenere progetti educazionali che promuovano tematiche a noi care, come la corretta alimentazione.

Ritengo che il dietista possa svolgere un ruolo decisivo nell'orientare la popolazione verso l'adozione di corretti stili di

vita e di prevenzione.