Pacchetti-turistici con sbornia «all inclusive»
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Spopolano in rete i mix party (alcol, droga, sesso). Volume a 30mila megawat per andare fuori di testa
«Per chi vuole andare fuori di testa c'è solo l'imbarazzo della scelta: rave party, alcol, fumo e tanta f...».
Il programma della giornata è stringato, ma ben chiaro nella sua essenzialità. La mattina si dorme fino a mezzogiorno. Niente colazione, pranzo o cena: la «sballo-week» prevede solo «music happening a 30mila megawat», «crazy-sbornia e «no stop sexual session». Così per un'intera settimana (al prezzo-offerta di 399 euro), ma se le settimane diventano due il prezzo scende ancora, solo 700 euro. «Drink all inclusive», ovviamente.
Su Internet offerte di questo tipo ne circolano migliaia: le agenzie specializzate in tour alternativi in Italia e all'estero sono spuntate come funghi; per lo più funghi allucinogeni, considerati gli effetti stupefacenti di questi last minute della trasgressione.
Gli studenti ne vanno pazzi e sognano lo «sballo boreale» made in Norvegia. La nuova moda si chiama «Russ» ed è descritta con dovizia di particolari sul sito Scuolazoo: «Oslo... Norvegia... gente tranquilla, città ordinate, tanta tranquillità e tanto freddo? Poi però arriva maggio, arriva l'ondata di follia collettiva che stravolge tutto e trasforma la Norvegia in un carnevale che dura due settimane! Lo chiamano "sballo boreale", il Russ!». I ragazzi italiani ne sono affascinati: «Non è una semplice festa, ma un rito di passaggio all'età adulta, che coinvolge le migliaia di studenti che stanno per terminare le scuole superiori e si traduce in due settimane di musica, ragazze, alcol, spinelli e rave party. Due settimane di casino legalizzato».! La tradizione del «Russ» è talmente forte in Norvegia che la polizia permette tutto in quei giorni!».
In Italia i rave party vivono, dal punto di vista legislativo, in una sorta di limbo che vieta e permette allo stesso tempo: i rave party sono infatti formalmente proibiti «in prossimità dei centri abitati» ma tollerati «in zone isolate ove non determinino rischi di ordine pubblico».
Intanto sul fenomeno dei rave party si sprecano i commenti buoni per qualsiasi «emergenza-giovani»: «I ragazzi di oggi sono senza futuro, hanno una bassissima stima di loro stessi e per questo provano ad essere potenti per un giorno e una notte», sostiene don Gino Rigoldi, fondatore di «Comunità nuova» e puntualissimo nel dare sempre la colpa alla «società».
Sulla stessa linea anche il dj Robby Aniceto, componente della Consulta degli esperti ed operatori del Dipartimento governativo per le politiche antidroga: «Siamo tutti un po' responsabili. Dai genitori, alle scuole, a chi è al potere». Parole che sono musica per le orecchie di tanti. Figuriamoci per quelle di un dj...