Padova: aveva bevuto troppo e rischiava di morire
alcol birra vino dipendenza giovani alcolismo
Lo hanno salvato i poliziotti. La storia di Marco (il nome è di fantasia), 35 anni, di Padova, ricalca quella di molti altri, anche giovanissimi. Il vino, magari anche la birra, sino a non farcela più, sino a non riuscire più a muoversi, a non vedere il mondo, neppure per chiedere aiuto. A Marco è accaduto così: un bicchiere dietro l'altro, un peregrinare di bar in bar, in un pomeriggio perso, sotto l'afa insopportabile di agosto.
Sono le 19,30 di giovedì quando Marco si accascia a terra. È sulla Riviera San Benedetto, qualcuno lo vede barcollare, poi finire sul marciapiede. C'è chi chiama il 113, e in pochi minuti ecco una pattuglia della Volante. Da lì a poco Marco è già all'ospedale. Aspettare sarebbe stato troppo rischioso. Il soccorso tempestivo per chi è in coma etilico è fondamentale per scongiurare il peggio. In questo caso l'intervento degli agenti della Volante ha salvato la vita al giovane padovano. Ma se nessuno si fosse accorto del suo stato?
L'allarme alcool è stato più volte lanciato negli ultimi mesi. Ogni settimana, a Padova, almeno otto ragazzi finiscono al pronto soccorso per intossicazione da alcolici. E si tratta, nella maggioranza di casi, di adolescenti.
Se il consumo di alcool è aumentato, è pericolosamente diminuita l'età dei consumatori. Si comincia a bere, in media, a 14 anni. Al Servizio per le dipendenze sono arrivati seducenni che hanno rivelato di assumere anche 15 - 20 bevande alcoliche per sera. Un muscuglio micidiale, senza contare che a volte viene abbinato a droghe sintetiche causando danni pesantissimi all'organismo.
È di questi giorni l'invio dalla Regione di un fondo 950 mila euro all'Ulss di Padova per progetti contro le dipendenze. Quello che mobilita gli operatori è il mix di sostanze psicotrope, dall'alcool alle nuove droghe.