Padova, gioco d'azzardo: sale giochi lontane dalle scuole
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Il Comune: «Mezzo chilometro dagli istituti». «Gratta e vinci» e scommesse vietate ai minorenni
Almeno 1600 ragazzi scommettono abitualmente (archivio)
PADOVA - «Stretta» di Palazzo Moroni nei confronti delle sale gioco che, d'ora in avanti, dovranno distare almeno mezzo chilometro dalle scuole. Linea dura del Comune anche verso le slot machine, ammesse soltanto nei bar e consentite esclusivamente ai maggiorenni. Vietate del tutto, invece negli oratori delle parrocchie. Bandita, infine, nell'intero territorio comunale, la parola «casinò ». Multa di 250 euro per chi sgarra, possibile anche la chiusura definitiva del locale.
I numeri Un minorenne su cinque, cioè oltre 1.600 ragazzi padovani tra i 14 e i 17 anni, effettua abitualmente scommesse sportive nell'agenzia vicino a casa. Il 14%, invece, gioca quasi ogni giorno alle slot machine nel bar fuori da scuola. Mentre il 9% punta molto spesso la propria «paghetta» in internet, soprattutto nei siti di poker online. Le percentuali, come ovvio, si alzano di tre/quattro punti appena gli adolescenti superano la maggiore età. Sono a dir poco allarmanti i dati sul fenomeno del gioco «d'azzardo» in città, diffusissimo ovunque, specie tra i giovanissimi. Basti solo pensare che, secondo un report stilato dal Sert di via dei Colli (rielaborando un'indagine statistica svolta nel settembre scorso dall'istituto bolognese Nomisma Spa), il 68% dei ragazzi padovani tra i 16 e i 20 anni, ovvero circa 5.800, ha già avuto un'esperienza di gioco «solitaria», senza cioè il supporto dei propri genitori o comunque di un adulto. Oltre la metà di loro, infatti, ha già provato il «Gratta e vinci», il 39% ha preferito il «Superenalotto» e il 27% ha scelto invece il «Lotto». Ancora più preoccupante, però, è il fatto che ben il 22% di questi adolescenti, cioè oltre 1.800 giovanissimi, ha già sperimentato cinque tipologie di gioco. Avviandosi così, pericolosamente, verso una vera e propria dipendenza.
Il provvedimento Ecco perché al Sert di via dei Colli è da tempo attivo un Ambulatorio per la prevenzione e il trattamento della dipendenza nel gioco d'azzardo. Ed ecco in particolare perché, su proposta dell'assessore comunale al Commercio, Marta Dalla Vecchia, la giunta di Palazzo Moroni ha approvato un nuovo regolamento che disciplina la presenza delle sale gioco in città. Ma anche quella delle slot machine nei bar e dei cosiddetti «casinò». Due i punti principali del provvedimento: per cominciare, le sale gioco e «casinò» dovranno distare almeno 500 metri dalle scuole. Quelle già fuori norma, avranno sei mesi per adeguarsi e trasferirsi altrove.
Cartelli obbligatori In secondo luogo ogni altro tipo di «divertimento a soldi» (dalle slot machine ai «Gratta e vinci» fino alle scommesse sportive), saranno tassativamente vietate ai minori di 18 anni. Tabaccherie, bar e ricevitorie saranno obbligate ad esporre un apposito cartello .
Gli esercizi coinvolti Quanti sono i locali coinvolti dalla «stretta» del Comune? Non pochi: oltre 4mila esercizi pubblici con slot machine, 513 ricevitorie, 200 sale gioco, 101 punti per scommesse ippiche e 63 per quelle sportive. Senza contare le migliaia di tabaccai provvisti di lotterie d'ogni genere.
Davide D'Attino