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Padova, nuovo raduno alcolico, sul web già cinquemila invitati

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Padova, nuovo raduno alcolico, sul web già cinquemila invitati
Il «Botellon» si riproduce, vertice in prefettura: barriere in Prato. E in Rete si moltiplicano le feste non autorizzate


PADOVA - Hasta la fiesta. Non si danno appuntamento «alla vittoria» gli organizzatori del Botellon, il più grande raduno alcolico degli ultimi anni. La loro vittoria è radunare in piazza il maggior numero di persone, ciascuna «armata» di alcolici o superalcolici camuffati in una normale bottiglia di una qualsiasi bevanda, e di darsi a brindisi e bevute collettive fino a mattina. E in questi anni ci sono riusciti alla perfezione, portando in Prato della Valle a Padova (la piazza più amata dagli organizzatori) oltre dieci mila giovani. Nessuno sa chi ci sia alle spalle di questi raduni. Si sa solo che ogni tanto compare l'annuncio di una festa nei principali social network. Basta semplicemente l'ora e il luogo, e in poche ore la pagina viene visitata da migliaia di persone che commentano e condividono l'annuncio. L'ultima edizione del Botellon Veneto (la festa ha una sorta di organizzazione «federalista» per regioni) si è tenuta lo scorso 30 maggio.


Ora, a distanza di quattro mesi, ci riprovano e questa volta con un progetto ancora più ambizioso: il primo «Macro Botellon», ovvero una mega festa da svolgersi in contemporanea sabato sera in decine di piazze d'Italia. Tra le tante è comparsa fin da subito Padova e il suo Prato della Valle. Quasi cinquemila inviti sono stati spediti via Facebook (1.200 quelli già confermati) per il raduno patavino che, come ogni volta, crea non poco imbarazzo agli amministratori comunali. Come impedire o limitare la manifestazione? Come contattare gli organizzatori? A chi rivolgersi? Come capire quante persone si riverseranno in città? Ieri al termine del Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, le forze dell'ordine e gli amministratori hanno tentato di fare il punto. «Si tratta di un evento non organizzato - ha spiegato il prefetto Ennio Mario Sodano - se ci fosse qualcuno che ci chiede un'autorizzazione potremmo negargliela ma qui è tutto in mano ai social network. È difficile sapere quanti saranno sabato, anche perché non siamo in grado di interpellare gli organizzatori ». L'unica soluzione è tentare di prevenire le situazioni di rischio predisponendo un piano di sicurezza fatto di bagni chimici, decine di carabinieri, poliziotti e vigili urbani. E poi medici e ambulanze pronte a intervenire nei casi (decisamente frequenti) di «eccesso di brindisi» e squadre d'intervento che controlleranno ogni punto d'accesso al Prato della Valle per evitare che si riversino in piazza ragazzi con litri e litri di alcol al seguito o venditori senza troppi scrupoli pronti a lucrare sull'evento.


Di certo, i partecipanti alla festa sabato si troveranno davanti a un Prato della Valle blindato: transenne a bloccare l'isola Memmia (il cuore della piazza) dove nel pomeriggio si svolgerà una manifestazione con i bambini e transenne anche davanti a Santa Giustina dove nella giornata si terrà un altro evento. L'amministrazione, che nelle edizioni precedenti aveva tentato di mediare con i ragazzi e di imporre limiti (massimo un litro di alcolici a persona), ora tenta di smorzare i toni per evitare di pubblicizzare troppo l'evento e ottenere così l'effetto contrario. «Predisporremo tutte le azioni necessarie a limitare i danni e i rischi - ha spiegato l'assessore alla Polizia Municipale Marco Carrai - tenteremo in ogni modo di salvaguardare i giovani che vi parteciperanno. Di certo però lo spazio a disposizione per loro sarà decisamente ridotto rispetto alle altre edizioni, con transenne in isola Memmia e di fronte al loro di Santa Giustina ». Le difficoltà di gestire una manifestazione così imprevedibile, improvvisata e senza organizzatori identificabili sono comunque grandi. Poteri e rischi della rete.


Riccardo Bastianello


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)