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Padova, progetto "Che piacere": un adolescente su quattro eccede con l'alcol ogni sera

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Adolescenti e alcol. Uno su quattro eccede ogni sera
I dati allarmanti emersi dal questionario diffuso nelle scuole Incontri con esperti e conferenze nel progetto "Che piacere"


Ubriacarsi fino a dimenticare, stordirsi di alcol ogni sabato sera. Un fenomeno sempre più diffuso tra i giovani, anzi tra i giovanissimi. Tra chi, data l'età, non potrebbe neppure comprare alcolici. Un adolescente su quattro in provincia di Padova si sbronza abitualmente e, mentre tra gli adulti questo comportamento è prettamente maschile, tra gli under 18 è molto diffuso anche tra le ragazze.


È quanto rileva lo studio del progetto "Che piacere" promosso dal Rotary Club e dalla Fondazione Lionello Forin Hepatos Onlus. Ormai da sette anni "Che piacere" punta a scoprire attraverso incontri nelle scuole come e quanto bevono i giovani. Quest'anno il progetto ha coinvolto 1200 ragazzi delle scuole superiori di Padova, dal Barbarigo al Ruzza passando per Curiel, Fermi, Duca D'Aosta e molti altri. «L'età media dei ragazzi intervistati grazie al questionario è di 15 anni e mezzo» spiega Michela Gatta, tra i responsabili scientifici del progetto, «e il 66% dei ragazzi ha dichiarato di bere abitualmente». La metà dei ragazzi aveva bevuto il sabato sera precedente all'incontro con gli esperti, seppure con sensibili differenze nella quantità. Mentre a 14 anni si beve un alcolico per serata, con l'aumentare dell'età cresce il numero di bicchieri arrivando ai 4 dei 18 anni. Tra una birra con i compagni di scuola e la sbronza che porta a perdere i sensi, però, c'è differenza. Sopra le quattro unità alcoliche per occasione la bevuta in compagnia diventa, in gergo tecnico, "binge drinking", un fenomeno nato una decina di anni fa nel nord Europa.


Il progetto "Che piacere" quest'anno si è focalizzato proprio su questo aspetto del bere scoprendo che il 27% del campione intervistato rientra in questa categoria. «Per divertirsi si perde il contatto con la realtà» continua l'esperta, «c'è un problema di limiti». Nello sballo non c'è differenza di genere: il 59% dei "binge drinkers" è maschio, il 41% è femmina. Questi ragazzi frequentano pub e locali ma amano anche girare senza una meta prestabilita. Quasi tutti tornano a casa dopo la mezzanotte. «Ma l'alcol assunto nell'età dello sviluppo può causare danni irreversibili al cervello dell'adolescente» spiega il professor Angelo Gatta, direttore della clinica medica V dell'Azienda ospedaliera e coordinatore del progetto, «oltre che influire negativamente su fegato, pancreas, cuore, favorire lo sviluppo di tumore». Il progetto punta alla sensibilizzazione sul problema grazie ad incontri con gli esperti e si concluderà con una conferenza-spettacolo, "Lo spirito in corpo" per presentare i risultati. L'appuntamento è mercoledì 15 maggio alle 17.30 in sala Carraresi all'interno della fiera.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)