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Padova: retta anche quest'anno l'invasione del Botellon

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Bottellon, 10mila in piazza I ragazzi: «Padova è questa»

C'era chi è arrivato con un passeggino da bambino pieno di alcolici. Chi è stato letteralmente «cestinato» (buttato dentro un cassonetto)

dagli amici. Chi grazie ai suoi studi di ingegneria (ci ha tenuto a precisarlo) era riuscito a costruirsi un cappello con birra e cannuccia e

incorporata. Chi ha urlato di fronte ad ogni telecamera e fotografo incontrato: «Questa è Padova. Alla faccia delle ordinanze, dei sindaci e

dei questori». Il Botellon veneto per il secondo anno consecutivo è tornato a Padova. Almeno diecimila i presenti all'happening. Ma questa

volta in un Prato della Valle blindato (più di cento gli agenti delle forze dell'ordine in campo) e accompagnato da un mare di polemiche,

contromisure, vertici, ordinanze. Eppure alla fine oltre a qualche (più di qualcuna a dire il vero) sonora sbronza tutto è filato liscio.
Alle prime luci dell'alba il 118 contava una decina di interventi. In ogni caso nessuno di particolare gravità. Per tutta la serata la festa

si è svolta in un Prato della Valle blindato. Camionette della polizia, dei carabinieri e dei vigili urbani in ogni via d'accesso alla

piazza. E poi posti di blocco, un «cordone» di etilometri pronto a passare al setaccio ogni auto in uscita dal prato, vigili del fuoco (con

tanto di canotti nel caso qualcuno malauguratamente fosse finito nella canaletta dell'Isola Memmia), guardia di finanza, protezione civile,

sanitari del Suem. In riviera Businello i carabinieri hanno addirittura bloccato il tram, sono saliti e hanno iniziato a controllare uno per

uno i giovani in arrivo. Decine le bottiglie e le casse di birra sequestrate (in virtù dell'ordinanza sindacale che non consentiva più di un

litro d'alcol a testa). In «pattugliamento» fino a notte inoltrata anche l'assessore alla Polizia Municipale Marco Carrai, soddisfatto per il

comportamento dei ragazzi e per il coordinamento delle forze dell'ordine. I brindisi, i canti, il vociare sono poi proseguiti fino alle

quattro della mattina. Anche quest'anno Padova ha retto «l'invasione» del Botellon.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)