Padova: uno sportello comunale per curare la dipendenza dal gioco
Padova: uno sportello comunale per curare la dipendenza dal gioco
Uno sportello comunale per «curare», e magari prevenire, la dipendenza da gioco. Dalle slot machine del bar sotto casa, al
poker online su internet, fino alle scommesse sportive, alla play station e, in generale, a tutte le console che
quotidianamente «catturano» l'attenzione di tantissimi adolescenti padovani. Con ripercussioni non troppo positive sulla loro
capacità di relazione e, secondo i più critici, sulla loro crescita culturale. Ecco l'ambizioso progetto che, da settembre,
Palazzo Moroni ha intenzione di mettere in piedi insieme con le associazioni dei baristi e dei commercianti, cioè Appe, Ascom
e Confesercenti, con le aziende produttrici e fornitrici di «apparecchiature da intrattenimento» e, soprattutto, con gli
esperti dell'Usl 16 e del Sert, ovvero il Servizio (attivo in via dei Colli) che tratta e cerca di guarire ogni forma di
dipendenza. Dalla droga all'alcol fino, appunto, al gioco. Al piano ideato dal Comune, stanno lavorando insieme tre
assessori, quello al Commercio, Marta Dalla Vecchia, quello al Sociale, Fabio Verlato, e quello alla Scuola, Claudio Piron.
La creazione di questo specifico sportello, negli obiettivi, rappresenterebbe una diretta conseguenza del nuovo regolamento
in materia approvato prima dalla giunta, nel marzo scorso, e poi dall'intero parlamentino padovano, un mese dopo.
Una direttiva molto severa, presentata dallo stesso assessore Dalla Vecchia ed «integrata » dalla presidente del consiglio,
Daniela Ruffini, che ha stabilito che le sale gioco devono distare almeno 500 metri dalle scuole e, come ogni altro tipo di
«divertimento a soldi», sono tassativamente vietate ai minori di 18 anni: pena ai trasgressori, clienti od esercenti, una
multa da 250 euro. «Il progetto dello sportello dedicato alle dipendenze da gioco - spiegava ieri l'assessore Dalla Vecchia -
è rivolto soprattutto ai giovanissimi. Proprio per questo, da settembre, cominceremo una serie di attività informative e
formative sia nelle scuole che tra le famiglie». Per chiudere, qualche numero sul fenomeno. Secondo un report stilato dal
Sert (rielaborando un'indagine statistica svolta circa un anno fa dall'istituto bolognese Nomisma Spa), un minorenne su
cinque, cioè oltre 1.600 ragazzi padovani tra i 14 e i 17 anni, effettua abitualmente scommesse sportive nell'agenzia vicino
a casa. Il 14%, invece, gioca quasi ogni giorno alle slot machine nel bar fuori da scuola. Mentre il 9% punta molto spesso la
propria «paghetta» in internet, soprattutto nei siti di poker online. E ancora il 68% dei giovani padovani tra i 16 e i 20
anni, ovvero circa 5.800, ha già avuto un'esperienza di gioco «solitaria», senza cioè il supporto dei propri genitori o
comunque di un adulto. Oltre la metà di loro, infatti, ha già «provato» il «Gratta e vinci», il 39% ha preferito il
«Superenalotto » e il 27% ha scelto invece il «Lotto».