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Pancreatite acuta e cronica: sintomi, cura e alimentazione

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Pancreatite acuta e cronica: sintomi, cura e alimentazione

La pancreatite, acuta e cronica, è una malattia che consiste nell’infiammazione del pancreas. Si tratta di una patologia grave, che può determinare delle complicazioni e a volte può essere anche fatale, specialmente se la cura non viene approntata tempestivamente. I sintomi comprendono il mal di pancia nella parte superiore dell’addome, la nausea e il vomito. Nella forma cronica si ha anche un cattivo assorbimento degli alimenti e quindi perdita di peso. E’ importante seguire un’adeguata terapia, di solito effettuata in ospedale. Da non dimenticare è la specifica alimentazione da seguire, evitando soprattutto i grassi.


I sintomi
I sintomi della pancreatite sono rappresentati innanzi tutto dal mal di pancia, che interessa in modo particolare la zona superiore dell’addome. Il dolore si protrae per alcuni giorni e a volte si manifesta in modo continuo. La sensazione dolorosa può estendersi anche verso la schiena. Possiamo avere un dolore improvviso e forte oppure un fastidio più lieve, che tende a peggiorare dopo aver mangiato.
L’addome si presenta gonfio e il tutto è accompagnato da nausea, vomito, febbre e aumento della frequenza cardiaca. I soggetti inoltre possono soffrire di disidratazione e possono avere la pressione bassa.
In certi casi subentrano l’insufficienza cardiaca, polmonare e renale. Nella pancreatite fulminante si verifica un’emorragia all’interno dell’organo, che può condurre anche alla morte.
Nella forma cronica della malattia si verifica anche un cattivo assorbimento degli alimenti e di conseguenza una perdita di peso. Questi pazienti soffrono anche di diabete, se vengono danneggiate le cellule del pancreas che producono l’insulina.

La cura
La cura della pancreatite dipende dalla gravità della situazione. In genere occorre ricoverarsi in ospedale, dove si verrà sottoposti ad un trattamento reintegrativo dei liquidi attraverso le flebo. L’insufficienza dei reni e dei polmoni può essere trattata con la dialisi o con la ventilazione artificiale, che ha uno scopo preventivo.
Se il paziente non riesce a controllare il vomito, ci potrebbe essere necessità di intubarlo. In alternativa si deve restare a digiuno, anche se i liquidi e gli analgesici possono essere somministrati per endovena.
Di solito gli attacchi vanno avanti solo per alcuni giorni. Tuttavia, se il soggetto soffre di calcolosi biliare, i dotti biliari e pancreatici possono essere ostruiti e quindi si deve procedere alla rimozione dei cristalli per via endoscopica. Nei casi più gravi il nutrimento via flebo può durare dalle 3 alle 6 settimane e, se compaiono segni di infezione, si deve fare ricorso agli antibiotici.
Per contrastare il cattivo assorbimento dei cibi, si possono assumere farmaci che contengono enzimi pancreatici. Solo nelle situazioni più complicate si deve ricorrere all’intervento chirurgico, per allargare il dotto pancreatico o per asportare parte del pancreas.

L’alimentazione
L’alimentazione dopo la pancreatite si deve basare su un consumo moderato di grassi, cercando di evitare l’alcool e i pasti abbondanti. E’ bene pianificare una dieta nutriente, che preveda consumazioni di cibi di piccole porzioni, ma frequenti.
Non si deve trascurare di bere molti liquidi e di limitare le bevande che contengono caffeina.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)