Parma: iniziativa di prevenzione e politiche per la salute
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Tossicodipendenza, alcolismo e gioco d'azzardo. Dipendenze non solo fisiche, ma soprattutto psicologiche che intaccano e si insidiano in tutto il tessuto sociale. Cosa fare allora per prevenirle? Questo il tema al centro del dibattito tenutosi nell'ambito del progetto «Sotto le stelle...in Piazzale della Pace», organizzato dall'agenzia alla Sanità e alle politiche per la salute e dall'Ausl. A moderare l'incontro, la psicologa del Sert Maristella Miglioli.
«Obiettivo del Comune è verificare il benessere del cittadino inteso proprio come bene-essere - ha messo in risalto Fabrizio Pallini, delegato del sindaco per l'agenzia alla Sanità - E' in quest'ottica che la nostra amministrazione si è mossa per l'apertura del nuovo Sert e per la creazione di un punto d'ascolto. Non vogliamo nascondere questo problema, ma risolverlo. Il tossicodipendente non è una persona da tenere ai margini, semmai al contrario è qualcuno bisognoso di aiuto e di essere ascoltato».
Preoccupanti i dati messi in evidenza da Paolo Volta, responsabile del Programma dipendenze patologiche dell'Ausl di Parma: «Bisogna distinguere tra alcolista e bevitore problematico, così come oggi giorno non esiste più solo il drogato da eroina, ma anche nuovi tossicodipendenti. I ragazzi si avvicinano all'alcool giovanissimi, 13-14 anni. Inoltre spesso alla bevanda alcolica si accompagnano cocktail di altre sostanze. Un terzo dei giovani che iniziano le superiori ha già provato lo spinello e in alcuni casi anche la coca. Una prevenzione reale ed efficace inizia con l'ammissione della propria dipendenza. Invece la tendenza dei nostri giorni è credersi onnipotenti, si pensa tanto posso smettere quando voglio, ma spesso non è così».
Importante contributo al dibattito è stato inoltre fornito da Rocco Caccavari, presidente associazione culturale Marino Savini: «Il tossicodipendente così come l'alcolista ha una propria dimensione personale, politica e sociale. La prevenzione parte dalla famiglia. Dobbiamo insegnare ai nostri ragazzi a individuare le problematiche prima che diventino patologie. Il "dipendente" è una persona che costa molto alla società, non solo in termini economici, ma soprattutto civili. Quello di cui c'è bisogno è una responsabilità collettiva». Invece, come rivelato da Vittorio Pignoli, vice presidente dell'associazione il «Cerchio Azzurro», che si occupa di sostegno e accoglienza, «spesso per i familiari è molto difficile accettare questa situazione. Quando vedono i nostri banchetti informativi, scappano. Si vergognano e per questo sono riluttanti nel chiedere aiuto. Arrivano da noi quando ormai la situazione è disperata». Importante ruolo informativo viene inoltre svolto nelle scuole dagli operatori Unità di Strada dell'Ausl di Parma. A parlarne Stefano Caffagnini: «Entriamo nelle classi e parliamo ai ragazzi delle nostre esperienze di condivisione e ascolto di queste persone che vivono ai margini della società, spesso in condizione di solitudine, ma che nonostante questo hanno tantissime risorse. Ci vuole solo qualcuno che li aiuti a tirarle fuori».