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Parola d'ordine: battere l'alcolismo

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Parola d'ordine: battere l'alcolismo

Tranne una sparuta minoranza di astemi, quasi tutti sono statisticamente considerati consumatori abituali di alcol, anche se

non darebbero mai una definizione di questo tipo di loro stessi.
Bere due bicchieri di vino a pasto e magari l'aperitivo con il whisky quando si è con amici ed è delineato l'identikit del

consumatore di alcol abituale che potrebbe non avere alcun contraccolpo dalla sua abitudine al bere, purché la mantenga a

regime e si astenga dal mettersi in auto successivamente a una degustazione.
La legge poi oggi parla chiaro: tolleranza zero. La determinazione dell'alcol nell'aria respirata se è al di sopra del

fatidico 0,5 grammi litro si incorre nel ritiro del mezzo e della patente. Ma si ritiene, oggi, questo limite ancora troppo

indulgente. La volontà del legislatore in linea agli altri ordinamenti è quella di regolarlo sulla "concentrazione zero".

Oggi con la Transferrina desialata c'è un indice che va a registrare le abitudini di assunzione alcolica. Consiste nell'

indicatore biologico CDT (Transferrina carboidrato carente), la cui concentrazione nel sangue si normalizza solo dopo 20-30

gg di astinenza dall'alcol. Quindi dall'indicatore di questo valore non si scappa: si comprende perfettamente l'uso abituale

di alcol.
Diversa l'attestazione della circolazione alcolica dopo esser usciti da un locale o aver bevuto. L'alcol viene subito

assorbito dall'organismo ma questa capacità di assorbimento varia da persona in persona. In ogni caso è consigliabile fare

una piccola passeggiata per almeno mezzora quando si sono bevuti due bicchieri di vino e si intende risalire in macchina.

Secondo una ricerca del Censis, la guida sotto l'influsso di alcol si attesta nettamente come la principale preoccupazione

degli automobilisti (64,9%), seguita dall'eccesso di velocità con il 49,8%.
Dal 2003, la quota dei 18-24enni coinvolti nel binge drinking (il consumo di 6 o più bicchieri di bevande alcoliche in un'

unica occasione) è un dato stabile e riguarda il 22,6% dei maschi e l'8,4% delle femmine. Il 4,2% degli automobilisti tra i

18 e i 29 anni dichiara di non limitare il consumo di alcol pur sapendo di doversi mettere al volante contro una media totale

dell'1,8% che decresce all'avanzare degli anni. Il 12,7% dei giovani dichiara, infine, di non limitare il consumo ma di

lasciar guidare qualcuno al posto suo. "Fortunatamente" cresce rispetto all'anno scorso la quota dei 18-29enni che sceglie di

limitare il consumo (44,5% rispetto al 36,6% del 2009), ma è ancora troppo alta e in crescita la percentuale di chi sceglie

di non limitarsi (4,2% rispetto al 3,4% del 2009).
Nel Lazio sono 2.678 le strutture e i servizi socio-assistenziali che assistono 259.887 persone, tra anziani, disabili,

minori e giovani disagiati, con un incremento del 9,3% rispetto al 2007, con un incremento di utenti di 13.500, par al + 5,5%

rispetto a due anni fa, soprattutto nella provincia di Viterbo, (+8,2%) e in quella di Roma (con +6,7). Sempre più ragazze e

ragazzine bevono alcol. La settima relazione del ministero della Salute sugli interventi realizzati da Ministero e Regioni in

materia di alcol, trasmessa a dicembre al Parlamento indica chiaramente che le femmine hanno superato i coetanei maschi. Bere

come comportamento compulsivo è l'oggetto della settima relazione del ministero della Salute.
Tutto questo nel quadro di una situazione in cui tra i giovani c'è una grande diffusione di consumi a rischio. La situazione

riguarda 1 milione e 200 mila soggetti fra gli 11 e i 24 anni. Triplicata nell'ultimo quindicennio la frequentazione con il

consumo di alcol. Secondo l'Istituto Superiore di Sanità circa uno su cinque dei casi di intossicazione acuta alcolica che

giungono al Pronto Soccorso riguardano ragazzi al di sotto dei 14 anni. Tutto questo per dire che il fenomeno c'è. È grave.

Va combattuto.
E non ci troviamo davanti "ad una crociata contro l'ultima droga legale", come pur simpaticamente dice Jack Nicholson in un

film, "Qualcosa è cambiato".
Qualcosa deve cambiare anche in una cattiva cultura del bere. Perché rimanga un piacere apprezzabile il sondaggio sui valori

attraverso semplice analisi del sangue è un sistema che tutela il soggetto e le persone a lui vicine.