Pediatrics: legge antifumo, meno ricoveri per asma tra i bambini inglesi
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Legge antifumo: meno ricoveri per asma tra i bambini inglesi
La legislazione britannica che ha introdotto il divieto di fumo nei locali pubblici risale al 2002 ed è stata implementata nel 2007. Le ulteriori restrizioni introdotte hanno fatto registrare un sostanziale miglioramento nella salute della popolazione, con una consistente riduzione dell'esposizione al fumo passivo nei luoghi di lavoro, tassi di abbandono del fumo in aumento e diminuzione delle ammissioni ospedaliere per infarto del miocardio tra gli adulti e per asma tra i bambini. Sono tuttavia ancora pochi gli studi che hanno individuato una relazione tra l'implementazione del divieto e la riduzione di ammissioni, in ospedale e nei pronto soccorso, di bambini con problemi di asma.Un team internazionale di ricerca ha voluto quindi stabilire in che misura l'implementazione della legislazione abbia influito sulla riduzione delle ammissioni ospedaliere e nei pronto soccorso di bambini affetti da asma. Per la ricerca sono stati utilizzati dati ospedalieri raccolti tra l'aprile 2002 e il novembre 2010. Il campione preso in considerazione era composto da bambini, di 14 anni o meno, ammessi in ospedale con una diagnosi principale di asma. Prima dell'implementazione della legislazione, il tasso di ammissioni di bambini affetti da asma era in aumento del 2,2% all'anno. In seguito all'implementazione, si è registrato un immediato cambiamento nel tasso di ammissioni, -8,9% e una diminuzione nel trend annuo del 3,4%. Riduzioni che si sono tradotte in oltre 6000 ammissioni in meno in tre anni. Risultati che sono stati registrati tra bambini differenti per età, sesso e ceto sociale, sia in zone urbane che rurali. I risultati dello studio confermano quanto già evidenziato dai pochi studi esistenti, cioè che i benefici per la società di un ampliamento del divieto di fumo si estendono fino a produrre una riduzione delle ammissioni ospedaliere di bambini con problemi di asma.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)