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Peer education e prevenzione: un progetto innovativo

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Peer Education e digitale VS rischio Alcol correlato

Sensibilizzare i giovani contro l’Abuso di alcol attraverso la media education, questi i temi su cui si focalizzerà il progetto Iterreg ‘UP2Peer’ che coinvolge Italia e Svizzera, e che vedrà coinvolti professori, educatori genitori in una serie di incontri nella Provicia di Verbania. A partire da venerdì 22 al Chiostro, saranno inoltre aperti a genitori e ragazzi 3 incontri con i Professori dell’Università Cattolica di Milano e in altre due date, quella di venerdì 19 aprile e venerdì 3 maggio a Villa Giulia, il tema sarà: ‘ La socializzazione ai tempi di facebook’, tre momenti per riflettere sulle sfide, i problemi e le opportunità dei giovani, con una particolare attenzione sulle nuove tecnologie. ‘Il modo più efficace per interagire e farsi ascoltare dai ragazzi è scendere in campo con loro, mettersi alla pari e non vestire i panni dell’adulto moralista e inquisitore’ secondo il Professor. Cesare Rivoltella, Direttore Cemit, questo è l’approccio migliore per crescere con i propri figli e i propri studenti. Il progetto, Up2Peer invece, potrà svilupparsi grazie ad un finanziamento complessivo di 347.000 euro, assegnato in virtù di una partnership con l’associazione svizzera Radix e della messa in rete delle diverse competenze e attività di Provincia, Associazione Contorno Viola, ASL VCO, Consorzio dei Servizi Sociali del Verbano, la Cooperativa ICS e il Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media, Informazione e Tecnologia (CERMIT) dell’Università Cattolica di Milano. Il progetto, promuoverà interventi di informazione e prevenzione nelle scuole superiori e nei luoghi del divertimento giovanile, proseguendo iniziative già sperimentate con successo in anni precedenti, mentre in ambito web coglierà le opportunità date dalle tecnologie digitali: sia con azioni di sensibilizzazione ‘peer to peer’ (tra ‘pari’ per età anagrafica) attraverso i social network, sia ricorrendo a un’apposita applicazione per smartphone e tablet finalizzata a valutare l’attitudine alla guida dopo aver assunto alcolici in misura superiore a quanto previsto dal codice della strada. Sull’utilizzo dei dispositivi mobili, va segnalato come l’Italia risulti tra i Paesi con più alto tasso di diffusione degli smartphone nella fascia 15-24 anni. L’implementazione degli aspetti ‘web’ dell’intervento si avvarranno inoltre degli sviluppi del progetto Spazio Consultorio Adolescenti, promosso dai Distretti territoriali dell’ASL VCO e realizzato dall’associazione Contorno Viola che ha già creato l’applicazione Newspace per i dispositivi mobili destinata al ‘counseling on line’. Questa applicazione disponibile da circa tre mesi sui market di Android e Apple, ha consentito di intercettare emergenze legate a comportamenti a rischio prevalentemente di adolescenti che sono state indirizzati, nel rispetto dell’anonimato, ai servizi dell’ASL competenti.“Il momento più significativo del progetto UP2Peer è pianificato per il mese di ottobre 2013, quando sarà organizzato a Verbania un evento residenziale che coinvolgerà una cinquantina di ragazzi piemontesi e svizzeri, che lavoreranno in maniera congiunta con ingegneri informatici per realizzare un’applicazione per i dispositivi mobili destinata alla valutazione dell’attitudine alla guida di un veicolo fuori dai locali del divertimento giovanile. Tale applicazione verrà inoltre utilizzata per sostenere gli interventi di prevenzione nelle scuole sul rischio alcol correlato realizzati dai peer educator” fa sapere Emilio Ghittoni, presidente dell’Associazione Contorno Viola. “Nel Verbano Cusio Ossola – evidenzia la Dottoressa Chiara Crosa Lenz, responsabile dell’équipe di algologia dell’ASL VCO – i bevitori a rischio sono passati dal 15% nel 2007-09, al 20% nel 2010. Oltre 4 giovani su 10 sotto i 25 anni risultano tali. Il 9,8% tra i bevitori dichiara, stando alla ricerca Passi Italia 2010, di aver guidato, nell’ultimo anno dopo aver bevuto almeno due unita alcoliche nell’ora precedente. Una serie di rilevazioni statistiche che hanno accompagnato il progetto ‘Sicura la notte, prevenzione sul binomio alcol e guida in Provincia del VCO dal 2007’ hanno poi evidenziato una correlazione ‘locale’ molto preoccupante. In un questionario compilato da oltre 700 soggetti fuori dai luoghi del ritrovo giovanile al termine di una dozzina di serate nel corso dell’estate 2011, il 14,8% di chi dichiara l’intenzione di guidare per rientrare a casa presenta un tasso alcolemico superiore allo 0,5% e in particolare il 20% ha registrato un valore dell’alcolemia tra l’1,5 e il 2%”. Una situazione pressoché identica si registra nel Canton Ticino. Secondo le ricerche effettuate dall’istituto nazionale “Dipendenze Svizzera” emerge che, in Svizzera, più della metà degli incidenti per alcol vengono causati da conducenti che consumano solo occasionalmente grandi quantitativi di alcolici. Esistono “incidenti-tipo” causati dall’alcol, tutti riconducibili a precisi stili di vita e alle relative abitudini di consumo: questi incidenti avvengono soprattutto nel fine settimana, durante la notte oppure verso l’alba e riguardano in prevalenza conducenti di sesso maschile di età compresa tra i 18 e i 24 anni. Va ricordato che in Svizzera vige il divieto di vendita di alcolici fermentati agli under 16 e dei distillati agli under 18 (nel Canton Ticino il divieto è fino al compimento della maggiore età per tutte le tipologie alcoliche). “Grazie a questo progetto transfrontaliero – dice l’Assessore provinciale alle Politiche Giovanili Alberto Preioni – riusciamo a proseguire nel solco di quanto fatto in precedenza, ad esempio con l’iniziativa ‘Certe Notti’, realizzata tra l’estate e l’autunno del 2011 con la collaborazione, tra gli altri, di Prefettura, Coordinamento provinciale della Protezione Civile e l’Associazione GSH Sempione. Un’iniziativa che a sua volta riprendeva un’esperienza pluriennale di ASL e Contorno Viola: a interventi in discoteca e feste, per intercettare con un contatto diretto le fasce più a rischio, si sono affiancati incontri nelle Scuole superiori con gli studenti delle classi 3°, 4° e 5° e infine con un lavoro creativo si è prodotto sul tema una mini-fiction, che si sta tutt’oggi usando nelle diverse forme di interrelazione con i destinatari di queste azioni, che hanno un ricambio molto rapido e con i quali bisogna mantenere aperta questa finestra di informazione e sensibilizzazione, perché vi è evidenza della sua utilità” .

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)