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Per il mondo del vino è in arrivo la crisi dei prezzi

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La tendenza globale, segnala un'analisi Bloomberg, è quella di prodotti a costi più contenuti
Il 2010 non si annuncia facile per mondo del vino: è quanto segnala un'analisi dell'esperto americano John Mariani, firma del gruppo Bloomberg (segnalata dal sito Winenews.it). Secondo Mariani i prezzi del vino sono destinati a scendere ancora a livello globale, sia per i pregiati Bordeaux e Borgogna che per i vini culto della California. Anche i produttori italiani, spagnoli e cileni, che pensavano di riuscire a spuntare gli stessi prezzi delle più antiche cantine francesi, dovranno fare i conti con la flessione dei prezzi. I consumatori americani, ad esempio, compreranno più vino sotto ai 10 dollari a bottiglia.
La crescita del Web
A parziale consolazione per i produttori, l'aumento dell'e-commerce: sempre più persone, prevede l'esperto Usa, faranno acquisti on line. I consumatori sono infatti sempre più abituati a paragonare i prezzi dei vini in siti come wine-searcher.com or vinfolio.com, riuscendo spesso a ottenere buoni risparmi. La crisi del mercato dovrebbe ridimensionare anche il fenomeno dell'invasione dei nuovi vini importati dal Sud America e dall'Europa orientale. «I vini greci, portoghesi e brasiliani - scrive Mariani - hanno ottenuto un buon riscontro dalla stampa negli ultimi anni, ma a meno che non riescano a tenere i prezzi bassi, non faranno molta strada».
La crisi dello Champagne
Sono in arrivo problemi anche per le cantine della Nuova Zelanda e, soprattutto, per lo champagne. La situazione complessiva del mercato è destinata a impattare sul celebre prodotto francese, anche perché negli ultimi anni molti produttori hanno fatto salire eccessivamente i prezzi, persino oltre i 100 dollari a bottiglia. Molti altri produttori di bollicine (tra cui il Prosecco italiano, i vini mossi della California e il Cava spagnolo)sono invece riusciti in questi anni a rendere i loro vini ben posizionati, ben recensiti e con prezzi appetibili. In questa fase i produttori di Champagne stanno perciò riducendo la produzione e trattenendo il vino già imbottigliato per cercare di bilanciare la situazione. La recessione influirà anche sugli acquisti dei ristoranti di qualità, che compreranno soltanto piccole quantità di vini costosi in attesa di piazzare gli stock acquistati in precedenza con grandi investimenti. Nel mondo saranno inaugurati meno ristoranti "top", e nuovi locali più umili costruiranno carte dei vini con piccole e interessanti etichette da tutto il mondo, vendendoli a prezzi ragionevoli.
Atteso il boom delle chiusure a vite
Sul fronte della produzione, l'analista di Bloomberg è convinto che molti produttori sarebbero disposti a passare dalle chiusure in sughero a quelle a vite, per evitare problemi ai vini imbottigliati dovuti ai tappi e all'ossidazione, ma soprattutto per proporre prodotti più accessibili al consumatore medio. Il timore di molte cantine (infondato secondo Mariani) è che però i consumatori potrebbero considerare questi prodotti meno pregiati rispetto a quelli forniti di tappi in sughero.