Per stroncare il fenomeno dell'abuso di alcol tra i giovanissimi...
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PER STRONCARE il fenomeno dell'abuso di alcol tra i giovanissimi , il proibizionismo (par di capire, così come è stato adottato in alcune città del Nord) non serve a nulla: è questo il parere della Confesercenti empolese che sottolinea come questi provvedimenti « potrebbero essere anche comprensibili e condivisibili se non fosse che esiste la totale certezza che gli stessi non servono a risolvere il problema ma solo a scatenare, per il tormentone estivo, il gioco della caccia ai cattivi baristi ed ai ragazzi col bicchiere».
Meglio invece «sarebbe invece necessaria una campagna di educazione che cerchi di far arrivare alla consapevolezza dei danni; ma non passando dai divieti. Gli operatori dei pubblici esercizi sono persone ed imprenditori seri, che pongono da sempre attenzione al problema alcol. E se c'è qualcuno che sbaglia non per questo si può criminalizzare una intera categoria che fornisce opportunità lavorative per migliaia di addetti».
La nota della Confesercenti prende poi spunto dai dati Istat:«Questi dati ci informano che quasi il 20% dei ragazzi, fra gli 11 e 15 anni, ha dichiarato di avere consumato nell'arco degli anni 2007/8 bevande alcoliche. La statistica non ci dice in quali quantità e, tutto sommato, in un Paese dove una delle bevande più rappresentative è appunto una bevanda alcolica - il vino - questo potrebbe rientrare negli aspetti culturali dell'Italia. Inoltre, da questa indagine statistica, emerge che il consumo di bevande alcoliche fra le giovani donne di età compresa fra 18 e 19 anni è aumentato al 60,9%. La statistica mette inoltre in evidenza alcuni aspetti comportamentali di rilievo relativamente alle preferenze di consumo dell'alcol. Sempre secondo questa statistica, il consumo di alcol fuori dai pasti è aumentato per le ragazze dal 9,7% al 17,9%, mentre per i ragazzi l'aumento passa dal 15,2% al 22,7%. Dati che certamente non confortano, anzi sono da considerarsi molto preoccupanti.
«Dobbiamo provare a comprendere - sottolinea la Confesercenti -il perché gli adolescenti hanno bisogno di consumare alcol in modo eccessivo, fino a raggiungere uno sconveniente stato di ebbrezza e di ubriacatura.ere l'illusione di sentirsi adulti. La nostra associazione di categoria di rappresentanza dei pubblici esercizi italiani, Fiepet - Confesercenti, ha fatto in passato diverse proposte per iniziative ed attività da svolgere nei confronti del problema abusi, proprio perché non si è mai voluta sentire estranea al tema alcol, soprattutto si è cercato di diffondere "la cultura di usare il cervello quando si ha un bicchiere in mano, piuttosto che annegare il cervello dentro un bicchiere"».