Perché gli anziani abusano di alcol più facilmente: considerazioni
Perché gli anziani abusano di alcol più facilmente: considerazioni
Per tutta la vita si prendono certe abitudini, come il bicchiere di vino a tavola, o l'amaro, dopo il caffè. Poi, ad una
certa età, ci si accorge di essere molto più sensibili all'alcol che in gioventù. Quel bicchiere che prima non ci faceva né
caldo, né freddo, ad un certo punto ci fa diventare subito brilli. La ragione è che più si avanza con l'età, più lentamente
si metabolizza l'alcol. Inoltre, c'è meno acqua, nel corpo. Di conseguenza, a parità di bevande consumate, una persona
anziana ha una percentuale di alcol nel sangue più alta, rispetto ad una più giovane.
Poi ci sono problemi tipici dell'età avanzata, che possono peggiorare con l'alcol, come la pressione alta, diabete, problemi
al fegato, decadimento della memoria. Per non parlare della più frequente assunzione di farmaci, coi quali l'alcol può
interagire in modo negativo, causando disorientamento, perdita di equilibrio, nausea ed altri problemi. Ciò vale soprattutto
per chi prende farmaci contro la pressione alta, il diabete o l'insufficienza cardiaca o l'artrite. E vale anche per
l'aspirina. L'alcol, perciò, può essere considerato responsabile almeno di una parte delle cadute tipiche della tarda età.
Ma l'aumento del rischio non significa che gli anziani debbano rinunciare del tutto a bere. Semplicemente - ci rassicura
l'esperta di salute del New York Times, Tara Parker-Pope, - devono essere ben consapevoli di cosa e quanto bevono. L'Istituto
Nazionale per la Sanità, negli Stati Uniti, ha di recente rilasciato un rapporto sull'alcol nella terza età, nel quale si
dice che gli over 65 non dovrebbero superare le 7 consumazioni alcoliche alla settimana, per un massimo di 3 al giorno.
Dopotutto, non è così tanto poco.