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Perchè l'alcol fa male al fegato? La parola al dr. Farinati

Perchè l'alcol fa male al fegato? La parola al dr. Farinati

ALCOL: ECCO PERCHÉ FA MALE AL FEGATO

Altera il metabolismo epatico e, nel tempo, ne compromette le funzioni. «Difficile oggi parlare di dose massima da non superare, perché anche se è poco, qualche danno l’alcol lo può fare comunque».

Quali sono le patologie epatiche provocate da un eccessivo consumo di alcol?
Il consumo di alcol è un importante fattore di rischio per il fegato, e può causare diverse malattie epatiche, da forme più lievi come la steatosi, cioè un accumulo di grasso nell’organo, a forme più rilevanti e progressive come la fibrosi, che può portare allo sviluppo di cirrosi, malattia nella quale struttura e funzione del fegato sono gravemente alterate. Da questa, in una percentuale variabile di casi, si può arrivare anche allo sviluppo di un tumore del fegato chiamato epatocarcinoma.
Va detto che l’alcol, su base mondiale, è uno dei più importanti fattori di rischio per le malattie del fegato, e in alcune aree geografiche è il fattore più rilevante, come avviene per esempio negli Usa e nei Paesi del Nord Europa. Da noi oggi è l’abuso alcolico è un fattore meno importante, dal punto di vista statistico, di quanto lo fosse 30-40 anni fa. In Italia infatti, per fortuna, il problema “alcolismo” non è oggi così diffuso come lo era negli anni Sessanta o Settanta. Non bisogna tuttavia dimenticare che l’impatto negativo dell’alcol sul fegato aumenta se siamo in presenza di altri problemi epatici, come per esempio le infezioni da epatite B o C, che purtroppo sono molto diffuse in tutto il Sud Europa, Italia inclusa, in particolare per quanto riguarda la seconda.

Si può parlare di “dose massima” giornaliera a proposito di alcol?
Il cosiddetto limite massimo giornaliero di etanolo è sceso progressivamente e in modo netto nel corso degli anni: dagli 80 grammi al giorno per l’uomo e 60 per la donna che si ritenevano accettabili negli anni Sessanta, siamo scesi progressivamente a 20/40 grammi al giorno come limite massimo. Oggi inoltre è abbastanza evidente quanto sia difficile parlare di dose massima, intesa come quantità giornaliera da non superare e quanto la dose “accettabile” debba essere considerata nel contesto di ogni specifica situazione. È emerso infatti negli ultimi anni che, se la dose è bassa, il rischio è minimo, forse anche vicino allo zero, ma non è mai lo zero assoluto. E lo stesso concetto, molto stressato sui media, secondo cui una quantità moderata di alcol farebbe bene alla salute dal punto di vista cardiovascolare, è molto pericoloso. Primo perché il significato di “moderata” è molto variabile a seconda della percezione individuale di ognuno di noi. Ci sono infatti persone che oggettivamente bevono molto, ma si considerano bevitori moderati. Secondo perché questo assioma vale soltanto per il vino rosso, che contiene sostanze antiossidanti e di sicuro non riguarda la birra e soprattutto i superalcolici, che non contengono tali sostanze protettive. Terzo perché passare da quantità modeste, accettabili, a dosi elevate è sempre molto facile, in particolare in certe fasce d’età.
Infine non bisogna sottovalutare il fatto che in presenza di un danno epatico di altra natura, per esempio dovuto a una infezione virale o per presenza di una sindrome metabolica e cioè di una alterazione complessa del metabolismo che spesso si associa a danno epatico, l’alcol è sempre dannoso, a qualunque dose.

In che modo l’alcol danneggia il fegato?
L’alcol danneggia il fegato inducendo una serie di alterazioni metaboliche: il consumo cronico di alcol attiva meccanismi che portano alla produzione di sostanze tossiche per l’organo, come l’acetaldeide. Metaboliti che inducono alterazioni del tessuto epatico, dovute alla produzione di radicali liberi dell’ossigeno, come la steatosi epatica, e attivano pericolosi meccanismi infiammatori. Tutto ciò favorisce la formazione di fibrosi, cioè una “cicatrizzazione” progressiva del tessuto epatico che nel tempo può portare allo sviluppo di cirrosi, una malattia in cui il fegato perde progressivamente la capacità di esplicare le sue funzioni in modo corretto.

È vero che il danno da alcol è diverso tra uomini e donne?
Anche su questo punto si è discusso moltissimo nel recente passato. La donna è sicuramente più a rischio perché, in virtù di un differente corredo enzimatico, ha una diversa capacità metabolica nei confronti dell’etanolo e un diverso assorbimento dell’alcol. Quanto sia rilevante questa differenza è difficile stabilirlo in modo chiaro, comunque sia è stato accertato che il fegato femminile “soffre” di più a causa dell’alcol e lo sviluppo di danno epatico alcol-correlato è quindi più facile nel sesso femminile.

 

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.curareilfegato.it/interviste/alcol-ecco-perche-fa-male-al-fegato-2/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)