Pergola (PU): giovani e alcol, allarme trascurato
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Non ci sono iniziative per contrastare un fenomeno in crescita
Pergola. Gli episodi di vandalismo dei primi giorni di ottobre, quando venne distrutta la bacheca dell'istituto comprensivo,
non hanno spezzato il cerchio di omertà intorno al problema delle bevande alcoliche vendute ai giovanissimi, ad eccezione di
un paio di persone che hanno fatto un bilancio preoccupante dell'estate appena trascorsa. In generale c'è a Pergola la
mentalità che tutto va minimizzato oppure taciuto. Succedeva anni fa per lo spaccio di droga e a quanto pare si sta ripetendo
per l'alcol. Eppure gli allarmi degli esperti sono chiari, l'abuso di alcol provoca sicuramente conseguenze molto gravi e se
insieme all'alcol c'è anche la droga le conseguenze possono essere devastanti. Ma in un ambiente che tende a banalizzare
qualsiasi problema solo poche persone ne parlano. Tutti sanno che l'abuso di bevande alcoliche tra giovanissimi è presente
anche a Pergola e già in passato si erano verificati casi di vandalismo verso le bacheche, i bagni pubblici, i cassonetti dei
rifiuti e le proprietà private, tanto è vero che il Comune ha dovuto affrontare la spesa dell'installazione di telecamere in
alcune zone di Pergola, senza dimenticare le incursioni notturne al cimitero e le urla e gli schiamazzi nelle serate di
baldoria.
Ma nessuno aveva mai detto chiaramente che l'estate si è chiusa con un bilancio preoccupante per i troppi ragazzi che hanno
esagerato con le bevande alcoliche. Se questa è la tendenza i prossimi anni saranno un incubo per i genitori, a meno che non
si intervenga fino a quando si è in tempo. Va anche sottolineato come a Pergola manchino iniziative che permettano di
affrontare il problema. Negli ultimi anni ne sono state organizzate pochissime e quasi tutte con un andamento e un esito
deludenti.
Riguardo all'autore della distruzione della bacheca, dopo più di un mese non ci sono state notizie riguardo la sua
individuazione, nonostante si sia ferito e abbia lasciato delle tracce di sangue lungo la strada. Solo se fosse andato al
pronto soccorso sarebbe stato possibile rintracciarlo.
Giuseppe Milito