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News di Alcologia

Perugia: si riapre il dibattito su come difendere i più giovani dall'abuso di alcol

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di LUCA BENEDETTI e MICHELE MILLETTI
PERUGIA - A due giorni dallo stop dell'ordinanza anti-alcol nel cuore di Perugia (scade martedì), l'allarme per l'abuso torna

a suonare con insistenza. Da una parte le parole del questore del capoluogo, Sandro Federico, dall'altra uno screening

effettuato dal Comune, riaprono il fronte e aprono, soprattutto, interrogativi. Palazzo dei Priori trova nella sua battaglia

contro i furbi dello shottino selvaggio, la spalla dei cittadini. Che segnalano i locali dove si esagera con i prezzi al

ribasso e con gli spot pro alcol facile. Nulla di irregolare, ma quel filo etico che segna un confine con vista sull'

esagerazione rischia di essere superato e far scivolare gli affari un poco più in là.
E' su questo che il Comune vuol far pressing per alzare il tiro, è sulla filosofia dell'ordinanza e sull'importanza del

presidio di legalità che il questore entra. Con garbo, ma con parole nette. Ecco cosa dice Sandro Federico: «L'uso di alcol

non è un reato, ma l'abuso va combattuto. E in questo senso l'ordinanza del sindaco emanata per fermare la mescita di alcol

alle 1,30 è stata una decisione assolutamente positiva; ha avuto il proprio ruolo positivo nella percezione da parte dei

cittadini di una maggiore sicurezza. Su questo versante è infatti fondamentale che si operi tutti insieme. Dunque non solo la

messa in campo di singoli impegni e singole situazioni, ma una strategia collettiva che tenda a far percepire alla gente un

sempre maggior senso di sicurezza».
Insomma, la questura chiede di non abbassare la guardia. Sandro Federico allarga l'orizzonte sui nodi caldi di Perugia e fa

capire come ci si dovrebbe muovere per alzare una vera barriera all'abuso e salvare i ragazzi dallo sballo facile. «Teniamo

anche presente - dice il questore - che ciò che è veramente micidiale per i giovani è il mix "esplosivo" di alcol e droga. E

allora ecco che anche i controlli continui e puntuali agli esercizi pubblici diventano cosa molto importante».
Parole semplici e chiare che suonano un po' come una indicazione al Comune per come muoversi quando l'ordinanza anti-alcol

sarà riproposta. Non è un mistero che in questura il blocco della mescita all'una e mezza non piaccia molto. E anche al

Comitato per l'ordine e la sicurezza in prefettura è stato fatto capire che forse era meglio bloccare prima l'orologio. A

palazzo dei Priori stanno già stilando il bilancio dell'ordinanza. Che viene indicato come positivo. Lo dicono le multe da

450 euro elevate durante i controlli del fine settimana, una decina in tutto. Questo significa che il messaggio è passato. Ma

c'è chi esagera con l'alcol a prezzi stracciati, cioè gli shottini venduti a un euro o un euro e mezzo. Facile portare sull'

orlo dell'ubriacatura un ragazzo che esce con un pugno di euro in tasca al sabato sera.
In Comune arrivano segnalazioni. E c'è una piantina che disegna le zone dove qualche commerciante gioca sul filo. Dalla zona

di Piazza Danti a Corso Vannucci, passando per via dei Priori e arrivando in piazza della Repubblica. In Comune confermano:

«Arrivano segnalazioni. Noi facciamo, con i vigili urbani, i controlli. Il problema, a un certo punto, non è tanto di

rispetto dell'ordinanza. Quanto di una sorta di patto etico. Non è giusto che ci sia qualcuno che lo infranga con troppa

facilità vendendo alcol nei limiti orari previsti dall'ordinanza, ma a prezzi troppo bassi».
Parole che vogliono dire una cosa molto semplice: che Palazzo dei Priori non ha abbassato la guardia e che potrebbe anche

valutare la possibilità di una restrizione degli orari al momento di rimettere in pista l'ordinanza dopo le festività di

Natale e Capodanno. Non c'è nulla di deciso, ma il tam-tam captato da radio Palazzo non esclude assolutamente che una

verifica in quei termini venga effettuata. Stringendo intorno a chi esagera, anche con slogan che invogliano i ragazzi a

darci dentro, la pressione che va al di là di una moral suasion che qualcuno getta nel cestino con una scrollata di spalle e

tanta superficialità.