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Pescara: progetto "No drink, no dry", Liuzzi testimonial

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No drink, no dry: Liuzzi testimonial
«Non si guida dopo aver bevuto»
L'ex pilota di Formula 1 ha partecipa al progetto nazionale
«L'abuso di alcol e droghe al volante è pericolosissimo»


PESCARA - L'ex pilota di Formula 1 Vitantonio Liuzzi è il testimonial del progetto «No drink to dry», nato nell'ambito di un progetto nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e presentato oggi a Pescara. L'assessore alla Sanità di Pescara Roberto Renzetti ne ha illustrato le finalità.


«Si tratta di una manifestazione che ci ha visto protagonisti due anni fa con ottimi risultati. Parliamo di salute e salvaguardia delle vite umane con l'obiettivo di lanciare un messaggio importante sui rischi che si corrono nel guidare sotto l'effetto di alcol. Il progetto - ha aggiunto - prevede due fasi. Una prima, vedrà l'incontro con i ragazzi delle scuole per fare conoscere i danni che l'alcol arreca alla salute, e in particolare al cervello, e il pericolo che il conducente di un'auto può avere guidando dopo avere bevuto, ma anche dopo avere assunto stupefacenti. Una seconda fase, pratica, ci vedrà in strada con Polizia Stradale, Polizia Municipale e Misericordia di Pescara, con dei punti di controllo lungo le arterie cittadine, con venti uscite fra Pescara Nord e la zona Sud della città fra i prossimi tre mesi ed a settembre, ottobre e novembre prossimi, attraverso controlli mirati a cura delle forze dell'ordine con posti di blocco in cui verrà effettuato un test clinico per vedere, attraverso il test alcolemico, se il guidatore è in grado o meno di guidare l'auto.


«Appena mi è stato chiesto di partecipare a questo progetto - ha detto l'ex pilota di Formula 1 Liuzzi -, ho accettato subito perchè ritengo che l'abuso di alcol e droghe sia pericolosissimo per chi si mette alla guida di un'auto o di una moto. Abbiamo fatto vari test e verificato come già dopo aver bevuto uno o due bicchieri di una qualsiasi bevanda alcolica mettersi alla guida sia pericoloso; il nostro messaggio è soprattutto per i giovani e per far capire loro che bere e poi guidare non è la cosa giusta perchè si può fare del male a se stessi ma anche agli altri. Io sono l'emblema della guida veloce in pista, ma sicura. Guidare in stato alterato è la cosa più pericolosa che oggi ci possa
essere e per questo dobbiamo lanciare questo messaggio sempre con maggiore frequenza».


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)