Pescara: tolleranza zero della Polstrada
agenti sicurezza stradale guida alcolismo giovani
Alla serata, agli amici, alla noia: si brinda a tutto e un drink tira l'altro, quando le luci della movida tutt'attorno sono accese. Finché, con l'incoscienza da "supergiovani", la sfida è resistere alla strada che, sotto i fumi dell'alcol, può diventare il nemico numero uno. Nonostante le campagne di sensibilizzazione, nella città della movida allungata non si spegne lo sballo. Lo dice il bilancio dell'ultimo sabato, con 2 incidenti causati da 20enni positivi all'alcoltest e 5 patenti ritirate dalla Polstrada durante un'attività di controllo ordinario. Un bollettino che fa solo intravedere quanto ancora c'è da fare nella lotta all'abuso di alcol. «Perché tra i giovani gli eccessi del bere si uniscono all'incoscienza e all'inesperienza nella guida - dice la dottoressa Splendora Rapini, responsabile del servizio di alcologia della Asl di Pescara e promotrice di campagne alcol free -. In questo momento stiamo lavorando al progetto "Sobri alla guida. Chi guida non beve, chi beve non guida" che avvieremo negli istituti superiori. Ma non basta: oltre alla prevenzione educativa è necessaria un'attività di limitazione, sia nella riduzione della disponibilità di alcol sia nell'intensificazione dei controlli, non solo di notte e non solo davanti le discoteche».
Più controlli sulle strade, ma anche nei locali. Perché nella città dove la movida si spegne alle 4 e i vigili non fanno servizio notturno, è lecito chiedersi chi controlli il rispetto delle ordinanze e delle leggi, ovvero che alle 2 ci sia lo stop della somministrazione di bevande alcoliche e che non si dia mai da bere ai minori di 16 anni. «C'è attenzione da parte degli operatori - ribatte Gianni Taucci della Confesercenti -. In molti, a Pescara vecchia, addirittura non servono alcolici ai minori di 18 anni e spesso smettono di servire chi ha esagerato. Ma non sempre è facile individuarli». Intensificare i controlli e le pene per chi si mette alla guida ubriaco: è l'appello della Confesercenti alle forze. Intanto la Polstrada, oltre all'alcoltest, avvierà controlli con telelaser sulla riviera, una pista nei week-end. «In ogni caso gli esercenti sono pronti a fare la loro parte, magari indirizzando chi è ubriaco a utilizzare un servizio taxi», dice ancora Taucci. Ed esempi di imprese virtuose neppure mancano. Come è nei supermercati del gruppo Pingue dove dalla scorsa estate è scattato il divieto di vendere alcolici ai minori di 18 anni. «Abbiamo avuto perdite in termini di vendite, ma andremo avanti perché sentiamo una responsabilità etica e sociale - dice Fabio Spinosa Pingue -. A nulla possono le ordinanze antimovida se manca un impegno da parte di tutti, scuole, famiglie, imprenditori, per affrontare un mostro senza volto». Dai numeri importanti: in 10 anni il consumo di alcol tra i giovani dai 14 ai 17 anni è cresciuto dal 12,6 al 20,5%. «E' un'emergenza sociale - dice la dottoressa Rapini -: ciascuno deve fare la propria parte, ma manca il coordinamento. Per questo stiamo lavorando con vari Comuni, tra cui Montesilvano, per arrivare a un protocollo che impegni tutte le parti, scuole, vigili, assessorato al commercio: anche gli operatori vanno sensibilizzati. Infatti le campagne di educazione rivolte ai giovani perdono di forza se non si riducono la disponibilità di alcol, le vendite promozionali e se non si eliminano le pubblicità e le sponsorizzazioni di bevande alcoliche nei luoghi dei giovani, nelle manifestazioni culturali e sportive, come siamo riusciti ad ottenere nei Giochi del Mediterraneo».