Pestati e mutilati in strada da marocchini ubriachi
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TORINO - Nasi mozzati a coltellate, colpi di pistola, bottigliate in faccia. I marciapiedi di Torino si sporcano di sangue, e nei quartieri si fa strada la paura. A.F., 41 anni, è stato mutilato da un fendente che gli ha tagliato in due il setto nasale, sfigurandolo per sempre. E' successo martedì davanti ad un bar di corso Verona. Erano le 18 e 30, decine di clienti giocavano al Lotto, ma «nessuno ha visto», dicono baristi e clienti abituali, «nessuno ha sentito». Evidentemente, chi ha estratto la lama è qualcuno in grado di far paura ad un intero quartiere. Qualcuno di cui la vittima nega pure l'esistenza. «Sono caduto in moto - ripete A.F., seccato, a chi gli chieda cosa sia successo - non ho litigato con nessuno». La versione ufficiale, quella fornita dalla polizia che ora si occupa del caso, invece parla di accoltellamento. A.F., colpito in pieno volto, è stato trasportato al Giovanni Bosco. I medici, dopo avergli suturato lo squarcio, hanno disposto un ricovero che però il 41enne ha rifiutato. E' tornato a casa. In quel quartiere, Regio Parco, in cui ieri pomeriggio si respirava la stessa aria di omertà tipica di certi paesini della Locride. «Non so niente - dice la signora dietro il bancone del bar davanti a cui è avvenuto l'episodio - era pieno di clienti che giocavano al Lotto». «Io ero nel retro», spiega un'altra barista. «Non sapevamo neppure che fosse successo», giurano i pensionati che trascorrono la giornata seduti sulle panchine a due passi dal marciapiede su cui è rimasta una pozza di sangue. Sangue che, ieri pomeriggio, ha sporcato l'asfalto di un altro quartiere. Mario (nome di fantasia), 24 anni, è partito da Barriera Milano per far visita ad un amico che risiede in San Salvario. Arrivato in via Belfiore, verso le 16, è stato avvicinato da due marocchini. «Erano ubriachi marci - racconta il giovane - mi sono arrivati addosso, uno da una parte, uno dall'altra, e hanno incominciato a darmi fastidio. Mi spintonavano, non so se volevano rubarmi qualcosa». Il ragazzo ha provato a divincolarsi. «Ma quei due non mollavano la presa e allora ho reagito cercando di allontanarli con le maniere forti». Terribile la reazione dei nordafricani. «Uno dei due aveva una bottiglia di vetro in mano, e mi ha colpito in faccia. Per fortuna non mi hanno preso in testa, ma mi hanno squarciato il naso». Poi sono fuggiti. «A passo svelto, ma senza correre». Mario si è fatto medicare da un'ambulanza che ha incontrato lungo il tragitto. «Se sto andando a fare denuncia? No, che senso ha? Sarebbe solo una perdita di tempo, visto che nessuno li beccherà mai». «Ci vorrebbero più controlli - commenta una signora - quando bevono, questi stranieri non capiscono più niente». L'alcol, forse, è alla base anche di un altro episodio di violenza avvenuto nella notte tra lunedì e martedì. Mentre in un kebab di Barriera Milano due nordafricani si prendevano a coltellate, in un altro fast food etnico di corso Giulio Cesare scoppiava una rissa furibonda. Marocchini contro marocchini. E un turco, che ha estratto un'arma e ha sparato alcuni colpi in aria. Per fortuna, hanno scoperto i carabinieri, si trattava soltanto di una scacciacani. Stefano Tamagnone