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Pharmacology, Biochemistry and Behavior: vulnerabilità alla tossicodipendenza

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Ruolo dell’ormone ossitocina nella vulnerabilità alla tossicodipendenza


Una nuova ricerca dell'Università di Adelaide in Australia, pubblicata sulla rivista Pharmacology, Biochemistry and Behavior, suggerisce che lo scarso sviluppo dell’ormone ossitocina nella prima infanzia, potrebbe spiegare perché alcuni individui sono più vulnerabili ai comportamenti di dipendenza, come l’abuso di sostanze.

L'ossitocina, più comunemente nota come "l'ormone dell'amore", è nota per svolgere un ruolo importante nei comportamenti di collaborazione con gli altri, nelle interazioni sociali e nei comportamenti materni. Il sistema endogeno dell’ossitocina si sviluppa completamente entro i primi 3 anni di vita, ma esistono grandi differenze individuali nei livelli basali di questo ormone e nella reattività del suo sistema. Inoltre, il sistema dell’ossitocina ha interazioni bidirezionali con sistemi che risultano importanti anche nella fisiologia della dipendenza da droghe, come l’asse dello stress, il sistema nervoso autonomo, i neurotrasmettitori (ad esempio, dopamina e glutammato) e il sistema immunitario.

I ricercatori hanno ipotizzato che l’ossitocina potrebbe mediare alcune delle differenze individuali nella vulnerabilità alla dipendenza e alle ricadute valutando l’ipotesi attraverso una revisione degli studi sull’argomento. Dall’analisi della letteratura emerge che lo sviluppo del sistema dell’ossitocina sarebbe influenzato principalmente da fattori genetici, dal genere e dall'ambiente. I fattori ambientali quali le esperienze sociali, i traumi, lo stress, le infezioni gravi e l'esposizione precoce alle droghe, sembrerebbero svolgere un ruolo nello sviluppo del sistema dell’ossitocina fino alla sua completa maturazione. Le precoci avversità della vita possono, quindi, modificare lo sviluppo del sistema dell’ossitocina e la connettività con gli altri sistemi. Un sistema dell’ossitocina ben sviluppato, invece, risulterebbe in grado di aumentare direttamente ed indirettamente la resilienza (cioè, la capacità di far fronte in maniera positiva alle difficoltà), per esempio riducendo la gratificazione provocata dalla droga, aumentando la gratificazione prodotta dalle relazioni sociali, riducendo l'ansia, la risposta allo stress e la stimolazione immunitaria.

In conclusione, secondo gli autori, la comprensione di ciò che avviene durante lo sviluppo dell’ossitocina nei primi anni di vita potrebbe contribuire a determinare ciò che conduce a comportamenti di dipendenza, e potrebbe anche aiutare a trovare nuove strategie per il trattamento e la prevenzione di tali comportamenti.

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(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)