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Più bar, più criminalità? I dati di uno studio USA

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Più bar, più criminalità. Studio USA

Fonte: Alcoholism: Clinical and Experimental Research


Titolo originale e autori: The Association Between Density of Alcohol Establishments and Violent Crime Within Urban Neighborhoods. Alcoholism: Clinical and Experimental Research, Maggio 2012, 33(5), In press -Toomey TL, Erickson DJ, Carlin BP, etAl


La maggior reperibilità di alcolici viene da tempo associata ad un più alto tasso di criminalità. Lo studio realizzato dai ricercatori dell'Università del Minnesota però, ha voluto approfondire l'importanza legata alla tipologia di struttura presso la quale è possibile acquistare alcolici (bar, ristorante, grande magazzino, ecc) e il rispettivo tasso di criminalità associato a ciascun tipo di esercizio.
L'intento degli studiosi, infatti, era quello di capire se la presenza di bar o ristoranti, dove quindi si consumano alcolici all'interno della struttura, sia più o meno determinante ai fini del tasso di criminalità registrato rispetto alla presenza di un supermercato o altro genere di punto vendita.
Le quattro categorie di crimini prese in esame sono state: aggressioni, stupri, furti e fatti violenti di varia natura. I dati sono stati rilevati nel 2009 in 83 quartieri della città di Minneapolis nel Minnesota (USA). I risultati hanno evidenziato una significativa associazione positiva tra il totale dei punti vendita di alcolici presenti nel singolo quartiere e il tasso di ciascuno dei crimini presi in considerazione. Un aumento compreso tra il 3,4 ed il 4,3% degli atti criminali infatti era associato ad un aumento della densità di punti vendita in determinato quartiere, pari al 20% rispetto ad altri.
L'associazione poi tra la densità di luoghi all'interno dei quali si poteva bere (ad es. bar o ristorante) e ciascuno dei crimini considerati era anch'essa positiva e significativa mentre nei luoghi all'interno dei quali non era consentito consumare alcolici (supermercati) riscuotevano tassi leggermente minori nel numero degli stupri e dei crimini in generale. Questi dati quindi, come sostengono gli studiosi, mostrano che gli amministratori locali dovrebbero prestare attenzioen al numero di esercizi pubblici nei quali è prevista la vendita di alcolici rispetto alla popolazione locale.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)