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Più impulsive e meno stabili emotivamente le adolescenti che assumono droga

Minore stabilità emotiva e una capacità di controllo degli impulsi sottodimensionata, rispetto ai maschi. Sembrano essere queste le due principali caratteristiche, sul piano emotivo, che porterebbero le adolescenti ad avvicinarsi alle sostanze stupefacenti.
E' quanto emerge da una ricerca condotta su un campione di 1158 studenti, dell'ultimo anno di scuole medie e dei primi anni di scuola superiore, provenienti dal territorio di Parma ai quali sono stati somministrati tre questionari: uno relativo ai dati demografici, uno per testare le conoscenze riguardo alle droghe e il terzo per definire le caratteristiche emotive dei ragazzi.
Sul totale del campione intervistato, solo il 9% ha ammesso di fare uso di sostanze, pari 104 ragazzi (67 maschi e 37 femmine). Osservando la distribuzione per fasce di età, i ricercatori hanno rilevato che è quella 17-18 anni a contare il numero maggiore di assuntori, in entrambi i sessi. Analizzando le risposte relative a cosa sono le droghe, percentuali quasi analoghe (rispettivamente 33% e 33,25) hanno fornito una descrizione senza connotazioni di tipo positivo o negativo o focalizzata sugli effetti dannosi. La percentuale maggiore di femmine si colloca proprio in questa seconda categoria: il 36,7% riconosce, infatti, che le droghe sono dannose. Nonostante siano consapevoli della pericolosità delle sostanze stupefacenti, la maggior parte dei ragazzi (26,5% maschi e 35,4% femmine) indica un generico danno alla salute quando viene interrogato a proposito degli effetti conseguenti l'uso di droghe. Le femmine più dei maschi, tuttavia, sono consapevoli dei rischi di dipendenza (15,8% rispetto al 9% dei maschi) e di morte (13,1% contro il 9% dei maschi).
Sul fronte emotivo, infine, se energia, apertura mentale e ridotta coscienziosità accomunano gli assuntori di entrambi i sessi, per le adolescenti si aggiungono una minore stabilità emotiva e maggiori difficoltà nel controllo degli impulsi.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)