Più tasse sugli alcolici per la sicurezza stradale
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Proposta di legge del consigliere regionale Bottacin: la sottoscrivono anche i trevigiani Sernagiotto e Zabotti
ILGAZZETTINO 18 Marzo 2009
Aumentare le tasse sugli alcolici per prevenire gli incidenti dovuti alla guida in stato di ebbrezza. È la strategia alla base di una proposta di legge nazionale di iniziativa regionale per migliorare la sicurezza stradale. A firmare il provvedimento, la cui discussione riprenderà oggi, sono diversi consiglieri regionali: Diego Bottacin, del Pd, che ne è il relatore, Marco Zabotti, della civica "Veneto per Carraro", ma anche Remo Sernagiotto, capogruppo del Pdl.
Il ragionamento di Bottacin e colleghi è questo: il consumo di alcolici per "sballare" da parte dei giovani è strettamente legato alla facilità di approvvigionamento e ai costi. Ecco quindi che si può "disincentivare" l'assunzione riducendo gli orari di vendita di vino e liquori e accrescendo le accise (le imposte sulla fabbricazione e il commercio di beni di consumo) che gravano su questi prodotti.
La proposta è di innalzarle (saranno poi i regolamenti attuativi a stabilire le percentuali precise: ci si muove comunque nell'ordine dei centesimi, assicura Bottacin) fino a costituire un fondo di cento milioni di euro: risorse da utilizzare per potenziare i controlli e le campagne di prevenzione.
Ce n'è particolare urgenza a Treviso e in Veneto, dove la situazione, con incidenti in aumento, in controtendenza rispetto all'Italia e all'Europa occidentale, secondo l'esponente del Pd, richiede con urgenza misure «draconiane». A partire da un Piano della sicurezza stradale che preveda una serie di interventi concreti. Come ad esempio rafforzare i controlli: «Si deve proseguire nell'eliminazione dei "punti neri", in maniera più scientifica di quanto fatto finora - nota Bottacin -. Bisogna dare finanziamenti ai Comuni perchè le pattuglie della Polizia municipale possano organizzare posti di blocco la sera e la notte, magari in forma consorziata: del resto, i luoghi da presidiare sarebbero non più di una ventina». Utile sarebbe, poi, la creazione di un centro unico a livello regionale o addirittura triveneto per l'invio automatico delle contravvenzioni (che ormai sono tutte registrate con sistemi informatici), accelerando i tempi di recapito: «È provato che l'efficacia educativa di una multa è tanto maggiore quanto più breve è il tempo che passa dalla rilevazione dell'infrazione alla sua notifica». Così come è da incrementare la diffusione dei display che lungo le strade avvisano gli automobilisti delle velocità a cui stanno procedendo.
Ma è soprattutto sul piano della mentalità e del rispetto delle regole, che il consigliere regionale chiede maggiori sforzi: «Va combattuta la cultura secondo cui gli agenti sono degli aguzzini e chi sfreccia cento all'ora o passa con il rosso è una vittima. così come va contrastata la campagna di delegittimazione con le apparecchiature di rilevazione automatica (autovelox, photored..., ndr). Senza voler giustificare un eventuale uso scorretto, questi strumenti hanno un ruolo fondamentale e dovrebbero essere installati ogni volta che si attua la manuntenzione delle strade». Mzan