Piaga-alcol nell'Isontino, si inizia a bere a 13 anni
Piaga-alcol nell’Isontino, si inizia a bere a 13 anni
di FRANCESCO FAIN
Si abbassa sempre di più l'età dei giovani che alzano il gomito. Secondo lo studio "Passi per l'Italia", già a 13 anni ci
sono i primi approcci con l'alcol. Ed è un dato preoccupante. In particolare, si sta diffondendo sia a Gorizia che a
Monfalcone il cosiddetto "Binge drinking", una problematica psico-sociale emergente, definibile come il bere ripetutamente in
modo compulsivo fino ad ubriacarsi. In altre parole, il giovane ingerisce volutamente quantità ripetute di alcol in misura
maggiore rispetto alle sue capacità psicologiche e fisiologiche e al contesto nel quale si trova. L'obiettivo (patologico),
oltre quello di provare ebbrezza, è quello di arrivare all'ubriacatura completa. Su questi dati si innestano quelli di una
recente indagine multicentrica contenuta nella relazione al bilancio dell'Azienda sanitaria isontina: dati secondo i quali il
21,8% degli adolescenti scolarizzati maschi e l'11,5% delle adolescenti scolarizzate femmine fanno un uso abituale (un giorno
su tre) di alcol. Addirittura il 28,7% sempre degli adolescenti maschi e il 12,9 per cento delle rappresentanti del gentil
sesso abusano di vino o birra. E sono numeri che non fanno altro che confermare l'importanza che ha avuto e sta avendo "
Overnight". Come evidenziato di recente, lo studio "Passi per l'Italia" dell'Istituto superiore di sanità ha evidenziato,
nella nostra regione e anche nella nostra provincia, un numero di bevitori - indipendentemente dall'età - superiore a quello
nazionale (75,6% contro il 63,7%), una percentuale di bevitori fuoripasto più elevata (24,4 contro 12,4%) ed infine una
frequenza di bevitori eccessivi superiori alla media (10,4% contro l'8%). «La mancanza di interessi e l'assenza di obiettivi
porta alla noia e a sentimenti di inutilità - sottolineano gli esperti -. Molti giovani si accostano all'alcol proprio per
vincere questi sentimenti e per sentirsi vivi emozionalmente. È molto importante, perciò stimolare i ragazzi a porsi degli
obiettivi (nello sport, a scuola....) e ad imparare a programmare il loro tempo libero. A tal scopo può essere utile che i
genitori li rendano partecipi dei loro progetti e delle loro mete. Ma perché un giovane è portato a bere? Lo fa per sentirsi
grande, beve per moda e lo fa senza nessun tipo di criterio. Passa molto spesso nella stessa serata dalla birra, al vino,
fino ai superalcolici, spesso acquistati al supermercato per risparmiare qualche euro.