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Piemonte, alcol test a scuola: rivolta dei prof

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Piemonte, alcol test a scuola. Rivolta dei prof: “Assurdo ”

 
di Andrea Giambartolomei

A Torino sono cominciati i controlli per scovare i professori alcolizzati. Ieri mattina al liceo Regina Margherita i docenti sono stati sottoposti a una visita medica per individuare i “soggetti a rischio”. È una delle prime scuole piemontesi a rispettare l’obbligo imposto dalla Regione Piemonte nonostante le critiche dei sindacati, in particolare il Cub che proprio ieri davanti all’istituto ha organizzato un “brindisi collettivo a questa geniale trovata”, un “brindisi allo spreco” dei pochi soldi delle scuole.


“L’alcol test obbligatorio per gli insegnanti è stato introdotto dal Governo”, diceva nel marzo scorso l’assessore regionale all’Istruzione Alberto Cirio. La delibera, adottata nell’ottobre 2012, attua una norma nazionale che in altre regioni non è stata approvata. Quest’anno le scuole che non rispettano l’obbligo rischiano di incappare in sanzioni. “La direttiva regionale ha classificato l’insegnamento come una professione a rischio al pari dei piloti o dei vigilantes – spiega la preside del liceo Regina Margherita, Maria Torelli – e quindi dobbiamo fare la sorveglianza sanitaria per i docenti contro l’alcolismo”. La norma prevede che tutti i docenti passino un controllo all’anno e che ogni tre anni venga effettuato un controllo alcolimetrico specifico.


“HO TERGIVERSATO in attesa di una modifica di questa imposizione che non condivido – continua Maria Torelli – ma a dicembre abbiamo fatto la riunione con il responsabile della sicurezza dei lavoratori, abbiamo verificato che l’obbligo sussiste e non può essere ignorato”. Tutti i professori dell’istituto, quasi 150, hanno affrontato i test medici per una spesa di circa duemila euro che grava sulle casse della scuola: “Si sono sottoposti tutti alla visita pur manifestando i propri dubbi. Do loro il mio sostegno” dice la preside che preferirebbe adottare un altro sistema. E conclude: “Si potrebbe lasciare al dirigente scolastico l’inizia – tiva di far fare dei controlli sulle persone a rischio”.

Della stessa opinione il presidente del liceo classico Vittorio Alfieri di Torino, Riccardo Gallarà: “Se ho il sospetto che un professore possa avere un problema, se vedo un docente che cammina storto perché ha bevuto, come preside devo comunicargli che sarà sottoposto a una visita medica collegiale sull’idoneità psicofisica. Sottoporre tutti a una visita mi sembra scaricare su una scuola un obbligo e una spesa in più”. Lui, racconta, in molti anni di carriera non si è mai trovato di fronte a situazioni critiche. “Faccio il preside da venti anni e lavoro nella scuola da quaranta e di docenti alcolizzati e ubriachi al mattino non ne ho mai visti”. Se ci sono, sono episodi molto rari, conferma la Torelli: “Nei miei quasi quaranta anni di scuola ho visto due casi conclamati. Il dirigente scolastico riesce a individuarli e non c’è bisogno di mettere in piedi tutto questo sistema”.


È MOLTO CRITICO Cosimo Scarinzi del Cub Scuola e Università che sta conducendo questa battaglia. Secondo lui la norma è “un’idiozia messa nel cassetto da tutte le regioni, tranne dal Piemonte che ha attivato i controlli. Non fa altro che creare forti tensioni tra i docenti e l’amministrazione provocando anche spese – quasi 80 euro ogni controllo alcolimetrico – da pagare con le risorse destinate alla sicurezza.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://mentiinformatiche.com/2014/02/piemonte-alcol-test-a-scuola-rivolta-dei-prof-assurdo.html