Piemonte: allarme alcol in aumento vittime e incidenti
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Allarme alcol: più incidenti e vittime
Aumento del 10% rispetto all’anno scorso, molti scontri sono mortali
La polizia stradale aumenta i controlli con l’etilometro
Alcol e incoscienza. Malgrado le sanzioni contro chi guida ubriaco, i bevitori non desistono e alimentano le statistiche sulle vittime della strada. Gli incidenti provocati dall’ebbrezza sono cresciuti del dieci per cento rispetto al 2012.
Molti scontri sono mortali. L’ultimo caso domenica notte in corso Mortara: l’automobilista, che all’uscita del concerto organizzato al Parco Dora ha investito un gruppo di ragazzi uccidendo un ventiquattrenne di Ivrea, aveva nel sangue un tasso alcolico di 2,22 grammi per litro, registrato un’ora dopo l’incidente. Ubriaco nonostante il rischio di incappare in una pattuglia, finire nei guai con una denuncia penale per guida in stato d’ebbrezza e dover dire addio per un po’ a patente e autovettura.
I test su strada
In città i controlli con l’etilometro affidati alla polizia municipale sono leggermente diminuiti dal 2010 a oggi, come conseguenza del calo di risorse e personale. Mentre sui tratti autostradali torinesi e sulla tangenziale, i controlli effettuati nei primi mesi del 2013 dalla Polstrada sono cresciuti. E di molto. Così anche le sanzioni. Dal primo gennaio al 15 luglio, la Polizia stradale ha controllato 8.484 persone, contestando 435 infrazioni. Gli automobilisti sottoposti al test nel 2012 erano state 6.410, con 683 infrazioni legate all’alcol.
«Quasi la metà dei ragazzi (il 43,8%) e circa un terzo delle ragazze (35,3%) tra i 14 e i 20 anni - si legge nella relazione annuale dell’osservatorio nazionale alcol - dichiara di consumare bevande alcoliche nel corso dell’anno. Ma il 14,4% dei maschi e il 5,6% delle femmine ammette di aver consumato oltre 6 unità alcoliche in una singola occasione». E se in «quella occasione» ci si mette alla guida si è di certo un pericolo per sé e per gli altri.
Mortalità in Piemonte
Stando ai dati Istat-Aci, il Piemonte è tra le regioni italiane col più alto tasso di mortalità per incidenti stradali. Nel 2010 era di 7,3 per 100 mila abitanti, superiore alla media nazionale (6,8) e dell’Europa (6,2). Sono i dati riportati nella delibera di convenzione che la Regione Piemonte ha siglato nei giorni scorsi col centro antidoping di Orbassano, diretto dal professor Marco Vincenti, per garantire le risorse economiche a sostegno delle attività di analisi per contrastare a livello regionale gli abusi di alcol, droghe e farmaci.
I test della verità
Nei laboratori di Orbassano confluisce la maggior parte dei campioni biologici trasmessi dalla forze dell’ordine durante i controlli stradali o dagli ospedali piemontesi a seguito di incidenti con lesioni, anche lievi. Nel 2012 il centro antidoping ha effettuato 4.465 esami a caccia di alcol e droghe. Nei primi sei mesi di quest’anno la stessa voce ha già raggiunto quota 2.552. Nel 2012 i test di conferma sui campioni biologici raccolti dopo incidenti stradali sono stati 501. Nei primi sei mesi 278, più 10%. Su un altro versante, quello dei controlli occasionali su strada, nel 2012 sono stati analizzati 13.431 campioni per conto delle commissioni patenti. Nel primo semestre 2013, si è già 7.900 analisi. Si tratta di test dell’urina, sangue e capelli. Quest’ultimo è il settore in cui il centro è all’avanguardia nel mondo, con pubblicazioni internazionali sulle riviste di medicina forense. Risultato raggiunto grazie ad un nuovo macchinario in grado di eseguire test estremamente sensibili. Tre centimetri di un capello, infatti, possono raccontare le abitudini a tavola, e non solo, degli ultimi tre mesi. Se si è bevitori occasionali o cronici. Con 30 picogrammi (cioè meno di un miliardesimo di grammo) per milligrammo di capello si ha un «consumo problematico» di alcol. Con valori di 6 o 7 si è consumatori «corretti».
La routine dell’ebbrezza
Nel 2005 i controlli mirati con etilometro della polizia municipale si chiudevano spesso con una valanga di sanzioni per l’elevato tasso di automobilisti positivi ai test, superiore al 12 per cento. Negli anni successivi, a seguito delle campagne a tamburo battente, i casi positivi si sono drasticamente ridotti. Di recente sono di nuovo aumentati, ma servirebbero più risorse. Perchè il problema, osservano gli operatori, non sono i casi abnormi di abuso, piuttosto rari, ma l’ebbrezza diffusa. Uno dei controlli record a Torino risale a qualche tempo fa, riscontrato in piazza Zara. Uno straniero finì in bocca ai vigili urbani guidando in contromano con una tasso alcolemico di 2,8, quasi al limite del coma etilico. Di norma, invece, si trovano automobilisti «alticci» con tassi che vanno da 1 a 1,7 grammi per litro. In genere sono bevitori di routine, che si mettono al volante sottovalutando i rischi di quei bicchieri bevuti in discoteca o al bar con gli amici.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)