Pieve di Cadore: no alla festa della birra in centro
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PIEVE DI CADORE. «Nei primi giorni di settembre convocherò un incontro le componenti principali della filiera del turismo del comune, i rappresentanti delle organizzazioni di vallata ed anche i rappresentanti dell'Ascom, per di discutere le situazioni critiche emerse in questi ultimi giorni all'interno del territorio comunale». L'annuncio viene dal sindaco di Pieve di Cadore, Maria Antonia Ciotti, e la decisione di indire un confronto ampio è scaturita dopo l'invio - da parte del Comitato operatori economici Pieve di Cadore "Città di Tiziano" - di una lettera indirizzata al sindaco. Una missiva nella quale sono stati presentati alcuni problemi emersi nei giorni successivi al Ferragosto, tra i quali spicca la mancata autorizzazione per l'utilizzazione di piazza Tiziano per la Oktoberfest, la festa della birra, prevista dai commercianti di Pieve per il prossimo 25 settembre. «La nostra lettera», hanno specificato i commercianti, «non voleva far nascere una polemica, ma essere solo l'apertura di un dialogo con l'amministrazione e con chi gestisce i servizi collegati al turismo a Pieve». Proprio in relazione alla mancata autorizzazione per la festa della birra, Maria Antonia Ciotti spiega la sua posizione: la mancata autorizzazione è legata ad una scelta precisa, per contrastare i rischi dell'abuso di alcol. «Premetto», afferma il sindaco, «che non sono assolutamente contraria ad un bicchiere di vino o di birra consumato durante il pranzo o la cena, ma sono nettamente contraria, in questo momento, ad una festa pubblica sulla piazza che inciti e favorisca il consumo di alcool, specialmente se questo è a portata di minori dei 16 anni. La nostra amministrazione ha recentemente approvato un ordine del giorno che stigmatizza l'abuso di alcool, specialmente da parte dei minori. Abuso dannoso alla salute e che comporta degli atteggiamenti non consoni ad una vita civile. Per questo l'autorizzazione ad una festa nella quale è previsto l'uso di sostanze alcoliche, seppure a livello di birra, sarebbe stato un atto non in linea al nostro modo di pensare». Per i commercianti, invece, la festa prevista sarebbe stata una fotocopia di quella che si tiene ogni anno a Sappada e di quelle, come scrive Carmelo Paludetti nella sua lettera, organizzate a Monaco di Baviera e Stoccarda, che sono diventate le più grandi feste folkloristiche del mondo, ed alle quali vi partecipano oltre 6 milioni di persone ogni anno. Feste che richiamano «Appassionati di birra», sottolinea, «ma non ubriaconi». «Per quanto mi riguarda», conclude in ogni caso il sindaco Maria Antonia Ciotti, «i commercianti di Pieve avranno tutto il mio appoggio se organizzeranno delle feste alternative "analcoliche", cioè con la somministrazione di bibite senza alcol». Vittore Doro