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«Pirata» bloccato dagli automobilisti

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GAMBARA - RAGGIUNTO E BLOCCATO dai testimoni, arrestato poco dopo dalla polizia stradale. È un pirata della strada e, seppur non abbia sulla coscienza morti, deve rispondere di lesioni colpose, guida in stato d'ebbrezza, omissione di soccorso. Mentre lui si trova in carcere, altre due persone sono dovute ricorrere alle cure dei medici e una di loro è ricoverata in ospedale in condizioni serie. Non è in pericolo di vita, ma dovrà attendere parecchio per riprendersi dall'incidente avvenuto domenica pomeriggio a Gambara, al confine tra le province di Brescia e Cremona. Erano circa le 15.30 quando l'incidente è accaduto.
UN'AUTO CHE investe una moto e, come puntualmente accade in questi casi, ad avere la peggio sono stati coloro che si trovavano su quest'ultimo mezzo. Un uomo e una donna, anch'essi residenti nella zona. Gli istanti immediatamente successivi allo schianto, per loro, non sono stati solo quelli della paura di morire. Hanno anche visto l'auto con a bordo l'investitore fuggire velocemente senza fermarsi a prestare alcuna forma di soccorso. Fortunatamente, il luogo in cui l'incidente è avvenuto era frequentato anche da altre persone, in quel momento e alcune di loro erano in auto. Non hanno indugiato e sono partite alla caccia del pirata.
L'INSEGUIMENTO, da parte dei testimoni dell'incidente è durato poco. L'auto è stata raggiunta e costretta a fermarsi, l'uomo è stato bloccato. Nel frattempo era giunta la telefonata al 113 e da Montichiari era partita una pattuglia della Stradale. Gli agenti, una volta sul posto hanno capito che non sarebbe servito l'etilometro per capire quale fosse una delle cause dell'incidente. L'automobilista era infatti palesemente ubriaco. Ma tutti i rilievi previsti dalla legge e gli accertamenti necessari sono stati svolti e le conferme non sono mancate.
IL TEST CON l'etilometro ha rivelato che l'automobilista aveva un tasso alcolemico poco meno di sei volte superiore a quello previsto dalla legge. A fronte dello 0,5 legale, è risultato avere un tasso del 2,55. Tutto ciò non poteva che spalancare all'investitore le porte del carcere. L'arresto, infatti, è stato formalizzato nelle ore successive.