Pirateria della strada: alcol e droga tra le principali cause
Omicidio stradale, aumentano i pirati della strada
Un brutto paradosso: a fine marzo 2016, il Governo Renzi ha introdotto il reato di omicidio e lesioni stradali per combattere la piaga della pirateria, e invece sale il numero di incidenti causati da automobilisti che scappano lasciando la vittima senza soccorso. I dati Asaps (Amici Polstrada) sono impietosi: nei primi sei mesi del 2016, gli atti di pirateria sono stati 556, addirittura il 15% in più rispetto all’analogo periodo 2015. Stesso incremento per i feriti, mentre i morti sono scesi da 61 a 52.
Ma attenzione: il numero delle vittime non è un dato significativo, in quanto è l’evento in sé che conta statisticamente (il guidatore che fugge, senza conoscere le conseguenze del sinistro). Volendo essere più precisi, e facendo un confronto nei tre mesi successivi all’introduzione del reato di omicidio stradale, da aprile a giugno 2016 gli episodi di pirateria sono stati 294, contro i 245 dello stesso trimestre del 2015. Comunque la si veda, per ora questa legge è un flop.
Alcol e droga, confronto impossibile
Sarebbe interessante fare un paragone anche in materia di incidenti dovuti ad alcol e droga, ma è impossibile.
Infatti, l’Istat non rende noto il numero di sinistri per stato alterato, ormai da sette anni. Si potrebbero prendere in esame i vari episodi di cronaca, però non sarebbe un’analisi scientifica. Certo, l’impressione è che nulla sia cambiato, visto il susseguirsi di incidenti con al volante persone ubriache o drogate o comunque in violazione del Codice della Strada; tuttavia, mancano dati sicuri per fare un raffronto
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.omniauto.it/magazine/39841/omicidio-stradale-pirateria-in-aumento
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)