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Pirati della strada: quasi il 30% sono sotto effetto di alcol

Pirati della strada: quasi il 30% sono sotto effetto di alcol

Un guidatore che causa un incidente (spesso con feriti) e poi si dà alla fuga: è il pirata della strada. Sempre più

protagonista in Italia, dove non accenna a placarsi il fenomeno, in crescita da anni: nei primi sei mesi del 2010, ben 249

eventi di pirateria stradale catalogati ed esaminati; nello stesso periodo del 2009, gli episodi erano stati 214. Questi i

numeri drammatici forniti dall'Asaps (amici Polstrada). Non può certo consolare che, per un semplice caso fortuito, nel primo

semestre di quest'anno si siano registrati 38 vittime e 346 feriti dovuti alla pirateria, contro i 43 morti e 263 feriti di

gennaio-giugno 2009.
La causa? Soprattutto uno stato psicofisico alterato. Così è per il 29,7% dei pirati noti, 58 su 195, era in stato di

ebbrezza da alcol, mentre il 17,2% dei pirati, 10 casi, erano sotto l'effetto di droghe, fra cui cocaina. Ma sono dati, come

sottolinea il numero uno dell'Asaps, Giordano Biserni, che risulteranno sempre da prendere con le pinze. Infatti, una buona

parte dei pirati noti (195 su 249, ossia il 78,3%) si è costituita in tempi successivi all'evento: significa che quando sono

stati acciuffati, potrebbero aver smaltito gli effetti di alcol e droga. Senza considerare che, per altri 54 casi (il 21,7%),

la caccia non è finita: non vengono presi dalle Forze dell'ordine.
Sentite Biserni: "È ragionevole pensare che alcol e stupefacenti incidano in maniera significativa, ma in misura del tutto

sconosciuta, anche sugli altri eventi". È facile arguirlo: considerati quelli che vengono identificati in tempi successivi,

quando le analisi non si possono più fare e quelli non identificati, la percentuale di pirati ubriachi o drogati supera

tranquillamente il 50%.
Da elogiare le Forze dell'ordine: nell'azione investigativa di ricerca e rintraccio dei pirati, a quasi otto fuggitivi su 10

le autorità riescono a dare un nome e un cognome. Se nel primo semestre del 2009 si era al 74,7%, ora si supera il 78%. Anche

se magari si avverte un certo senso di frustrazione quando il pirata viene condannato al minimo della pena dai giudici: forse

si deve ancora lavorare meglio in questa direzione, per far sì che la legge sia davvero un deterrente anti pirata.
Proprio nelle settimane scorse, un bimbo di cinque anni che attraversava la strada con il papà per tornare a casa è stato

ucciso da un pirata della strada. Stessa tragica fine per un signore di 57 anni a bordo del suo scooter. Mentre un

venticinquenne si è salvato ma rischia seriamente l'amputazione di una gamba. Per fermare la mattanza, l'associazione dei

consumatori Adiconsum, contro i pirati della strada serve una vera agenzia antifrodi, un adeguato e maggiore controllo senza

il quale il fenomeno è destinato a crescere.