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Pisa: abusivi e minimarket, alcolici facili in centro

Pisa: abusivi e minimarket, alcolici facili in centro

ABUSIVI E MINIMARKET, ALCOLICI FACILI IN CENTRO

A mezzanotte scattano i divieti, ma sono in tanti a non rispettarli di Danilo Renzullo

PISA. Si muovono veloci, percorrendo una sorta di sentiero ricavato tra le centinaia di giovani che affollano piazza dei Cavalieri. O meglio, quell’angolo della seconda piazza monumentale di Pisa dove è solito radunarsi l’esercito della movida. Basta uno sguardo per frenare la corsa. Non occorrono domande. Il ragazzo, straniero, infila la mano in uno dei grandi sacchetti di tela che trasporta con un carrello del supermercato ed estrae una bottiglia. Marca e gradazione è lui a deciderle. Il giro riprende. Frenetico. Intervallato da soste veloci e ripartenze. E più i carrelli si svuotano e più la piazza si anima. Anche del frastuono delle bottiglie che cadono in frantumi sul selciato. Ma facciamo un passo indietro.


È appena scoccata la mezzanotte. Come tutti i sabato, lungarno Mediceo è affollato da centinaia di persone. Il popolo della notte, tra esuberanze e allegria, occupa marciapiedi, piazzette e spallette dell’Arno. Tutti o quasi muniti di bottiglie e bicchieri. I locali sono un via vai di ragazzi. Ogni ingresso ed uscita contribuisce ad innalzare il tasso alcolico della serata. Tra loro spiccano due quarantenni. Entrano in un locale. «Due bottiglie di prosecco, per favore». C’è qualche avvenimento da festeggiare. «Ci dispiace, ma non possiamo vendere bottiglie», li gela l’esercente mentre versa vodka e gin in decine di bicchierini di plastica. La sostanza è la stessa, la materia diversa. Da pochi minuti è entrato in vigore il divieto di vendita di alcol d’asporto in bottiglia dettato dal codice della strada che, in assenza di ordinanze prefettizie, regola lo shopping notturno di sostanze alcoliche: niente bottiglie, né contenitori fino alle 6 del mattino. I due ordinano allora un cicchetto di vodka, che bevono in pochi secondi. Ma c’è da festeggiare e delle bottiglie di prosecco proprio non si può fare a meno.


A pochi passi c’è un minimarket. Dal muro di bottiglie che riveste l’intera parete ne estraggono due, pagano e vanno via. È il nostro turno, in quel minimarket sul Mediceo. Sono le 00.12. Chiediamo una birra. L’esercente indica il grande frigorifero alle nostre spalle. Centinaia di bottiglie ben ordinate. C’è l’imbarazzo della scelta. Prendiamo una birra Ichnusa e ci avviciniamo alla cassa. «Due euro, grazie». Niente scontrino, ma un consiglio: «La nasconda (la bottiglia, ndr) se può, ci sono i controlli». Preoccupazione infondata: per le prossime ore, come vedremo, si potrà sorseggiare dalla bottiglia senza alcun rischio di incontrare divise.


Lungarno Pacinotti, ore 00.20. Entriamo in un altro minimarket. È un via vai di persone che escono però a mani vuote. Ci dirigiamo verso il frigo, ma veniamo fermati dall’esercente: «È tardi, niente alcol in bottiglia». Lo stesso ci ripetono in alcuni locali tra piazza Garibaldi e Borgo Stretto. Birra, vino, superalcolici. La scelta è vasta, purché in bicchieri di plastica.


In piazza delle Vettovaglie si concentra il cuore della movida. Tra schiamazzi e centinaia di bottiglie appoggiate ovunque. Dentro o fuori dai locali non c’è differenza. L’alcol scorre a fiumi. Da poco più di mezzora, però, non più dalle bottiglie. O, almeno, così dovrebbe essere. Nell’angolo della piazza, due minimarket continuano a cedere alcolici. Ore 00.35: in uno dei due chiediamo una birra. Una Moretti da 33 cl, un euro. Niente scontrino. Chiediamo all’esercente di aprirla. «Non è possibile», risponde. Sarebbe somministrazione.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2016/02/11/news/abusivi-e-minimarket-alcolici-facili-in-centro-1.12941879


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)